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Teleriscaldamento aperture sulle biomasse


Il presidente Federazione italiana produttori energia rinnovabili (FIPER), Walter Righini a seguito dell’intervento del MISE al convegno organizzato da Utilitalia sul teleriscaldamento commenta: ”Accogliamo con favore le dichiarazioni del direttore generale, Sara Romano, che annuncia l’attivazione a breve del fondo nazionale per l’efficienza energetica”.
Prosegue Righini: “Mi auguro che alla dichiarazione di intenti segua la concreta attivazione, visto che il fondo di garanzia per le reti di teleriscaldamento è stato costituito dal d.lgls 28/2011 e da allora gli italiani pagano un corrispettivo applicato al consumo di gas metano pari a 0,05 c€/sm3 posto a carico dei clienti finali (art. 22 comma 4) per un fondo da 5 anni ormai inutilizzato per riavviare importanti investimenti nel settore”.

Apprezzamento da parte di FIPER per l’apertura del MISE a una possibile revisione della scheda 22T, che riguardo il teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine presenta una serie di criticità tra cui la certificazione del cippato secondo la UNI prevista per le piccole caldaie domestiche. Commenta Righini: “La nuova scheda 22 T revisionata dal DM 16 febbraio 2016 è un’occasione mancata. Fiper presenterà nei prossimi giorni al Mise una proposta di modifica per favorire il reale sviluppo del teleriscaldamento efficiente così come previsto dalla Direttiva sull’efficienza energetica e recepito nel nostro ordinamento dal d.lgls. 102/2014 e proporre la definizione di chiare e semplici linee guida per le procedure di riconoscimento dei titoli di efficienza energetica per gli impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine esistenti.

In particolare la revisione della scheda 22 T potrebbe essere uno stimolo importante per incrementare nuovi allacciamenti nelle aree montane e rurali e consolidare la filiera bosco-legno-energia locale. Fiper chiede una maggiore sinergia tra le azioni previste dal Ministero dello Sviluppo Economico per la promozione di energia termica derivante dal teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per l’incremento dei prelievi boschivi.
Conclude Righini: ”Secondo i dati pubblicati recentemente dal GSE potrebbero essere riscaldati 576 comuni attualmente non metanizzati; un’occasione importante per rilanciare l’economia del bosco e attivare nel contempo la banda ultra larga nelle zone periferiche a costi estremamente contenuti”.