Sezioni


Teleriscaldamento a biomassa: uno strumento per il rilancio delle zone rurali e montane, venerdì 19 ottobre a Pian Cansiglio


“Teleriscaldamento a biomassa: uno strumento per la gestione attiva delle foreste venete” è il titolo del convegno organizzato da Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili), in collaborazione con Veneto Agricoltura e Anarf, venerdì 19 ottobre (inizio alle ore 14) nell’Hangar della Pace, a Pian Cansiglio (Belluno).

Il convegno intende fornire indicazioni chiare e dati puntuali circa la convenienza ambientale, economica e occupazionale per un dato territorio di avviare un impianto di teleriscaldamento a biomassa.
L’idea di fondo è che il teleriscaldamento a biomassa costituisca un intervento strutturale di primario interesse generale per il territorio e che, quindi, debba essere sempre considerato dal decisore pubblico per pianificare il rilancio delle zone rurali e montane. La valutazione di questi progetti prescinde quindi dall’esclusiva analisi energetica.
A partire dalle testimonianze di rappresentanti della filiera bosco-legno energia e di amministrazioni pubbliche di Comuni teleriscaldati a biomassa, l’obiettivo è stimolare la creazione di reti di impresa, partnership per avviare reti di teleriscaldamento a biomassa nei comuni montani veneti che dispongono di un patrimonio boschivo a km 0.
Teleriscaldare un territorio crea anche i presupposti per lo sviluppo di altre infrastrutture a servizio della comunità, quali i sistemi di cablaggio per la connessione internet veloce, funzionali a attirare nuove imprese e giovani nelle aree definite “interne”.
Il convegno sarà anche l’occasione per presentare al pubblico veneto i risultati dello studio Fiper denominato: “teleriscaldamento a biomassa: un investimento per il territorio”. In particolare, lo studio ha valutato le ricadute economiche e occupazionali a livello di impatto diretto, indiretto, di indotto e fiscale.
Dall’elaborazione dei dati economici e finanziari delle imprese della filiera bosco-legno-energia coinvolte nell’indagine, per ogni euro investito nel teleriscaldamento si genera un impatto complessivo sul sistema economico di circa 2,65 €. Sul fronte occupazionale invece, per ogni ULA impiegata dal TLR ne vengono attivate 15,5 lungo tutta la filiera e nelle imprese collegate.
In termini ambientali invece risulta un risparmio di energia fossile primaria compreso tra il 60% e il 80%, un valore molto elevato rispetto all’impiego di altri combustibili fossili e non. Risparmi analoghi si registrano per l’anidride carbonica (CO2) immessa nell’atmosfera. Da questa prospettiva, il TLR a biomassa è tra le tecnologie più performanti e non ha rivali in termini di produzione di energia rinnovabile e riduzione di emissioni climalteranti. Un impianto di dimensioni medie (circa 5 MW) rispetto all’utilizzo dei dispositivi domestici a biomassa consente di evitare emissioni per circa 10 tonnellate di polveri su base annua.
Stimolare l’avvio di un impianto di teleriscaldamento produce un immediato beneficio per l’intera filiera del legno, garantendo un’importante funzione di presidio e gestione del territorio e riducendo le polveri sottili e la CO2 rispetto alle altre fonti disponibili sul territorio tale da renderlo un progetto di primario interesse per i decisori pubblici o gli imprenditori impegnati a promuovere iniziative di sviluppo territoriale. A tal fine il convegno rappresenta un primo passo per identificare i Comuni e gli attori veneti interessati a promuovere questo tipo di iniziativa sul territorio.