Sezioni


Società agricole, prorogato il cambio di regime fiscale


Per ora è si festeggia la proroga al 2015, ma è chiaro che l’obiettivo sia quello di rivedere completamente l’approccio che avrebbe portato una grave penalizzazione per le società agricole, a seguito del previsto – ed ora fortunatamente scampato – cambio di regime fiscale.
A festeggiare di più è Confagricoltura ed i suoi associati, che per ragioni di dimensioni e volumi ha utilizzato e sostenuto tale impostazione. Ed infatti il presidente Guidi afferma: “Un risultato importante, perché dà il tempo alle forze politiche di ripensare e annullare un provvedimento assolutamente antistorico”.
La proroga al 2015 è contenuta nel Ddl Stabilità approvato nel pomeriggio di mercoledì 19 dicembre alla Camera, e sposta a tale data l’entrata in vigore della norma che impedisce alle società agricole di persone e capitali, che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale, piuttosto che a bilancio.
La proroga al 2015, che sposta di due anni l’entrata in vigore del provvedimento (e di tre anni rispetto alla versione iniziale che ne prevedeva addirittura la retroattività al 2012) è un successo per Confagricoltura che, fin dall’inizio, ha contestato il provvedimento ritenendolo in contrasto con la libertà d’impresa e con gli obiettivi di crescita e modernizzazione del settore.
“Una norma – spiega il presidente Guidi – che avrebbe scoraggiato definitivamente la nascita di nuove imprese agricole e che avrebbe avuto conseguenze gravissime per quelle già costituite, costrette a modificare il proprio regime fiscale dopo aver fatto piani di investimento sulla base di business plan di medio e lungo periodo.”
In Piemonte la notizia è arrivata in diretta telefonica ed annunciata alla platea da Nicola Caputo, responsabile Area Fiscale Confagricoltura nel corso del convegno di Carmagnola organizzato da Confagricoltura Torino e Cuneo.