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Scoperta l’ape più forte della peste


I ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, che hanno studiato i geni regolatori del comportamento di 1.500 api, sono riusciti ad isolare quelle in grado di difendere se stesse e l’alveare dalla temibile “Paenibacillus larvae” (peste americana) e dalla “Aethina tumida”.
“Abbiamo scoperto che la super ape o ape ‘colf’, come l’abbiamo simpaticamente ribattezzata, è in grado di rilevare pupe e larve infette, aprire gli opercoli delle celle e rimuovere gli individui malati dal loro interno” spiega il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico, Maria Caramelli. “Per combattere queste e altre malattie finora non si poteva fare altro che ricorrere a trattamenti antibiotici e antiparassitari – precisa la ricercatrice del laboratorio di genetica dell’Istituto, Paola Modesto – che però possono mettere a rischio la salute ambientale e la salubrità del miele. Invece, selezionando e introducendo in ogni allevamento la ‘super ape colf’, con il test genetico messo a punto dal nostro laboratorio, gli apicoltori possono difendere i loro alveari”.
I test genetici in laboratorio hanno bisogna di essere confermati tramite dei test da effettuarsi in campo, nei vari allevamenti. I ricercatori lamentano la mancanza di risorse. Sarebbe bene un intervento del pubblico, dal momento che il Piemonte ha molto da guadagnare da questa ricerca.
La nostra Regione è infatti al primo posto, a livello nazionale, per numero di apicoltori e produzione di miele. Gli alveari piemontesi sono più di 110 mila, gestiti da oltre 4000 apicoltori che arrivano a produrre annualmente 3 mila tonnellate di miele.