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Scade il 31 gennaio il termine per la comunicazione delle variazioni colturali: occhio alle sanzioni


Entro fine mese (31 gennaio) i proprietari e conduttori di terreni agricoli devono verificare la corrispondenza tra la coltura effettivamente praticata sul terreno e quella indicata nel certificato catastale.

Qualora non vi sia corrispondenza (ad esempio se il terreno da “ortivo” è diventato “seminativo”, se l’acqua per irrigare non c’era ed ora c’è un pozzo, se la capacità produttiva non è più la stessa anche se non c’è stato cambiamento di coltura), essi hanno l’obbligo di comunicare la variazione al competente Ufficio Provinciale dell’Agenzia del Territorio.

Il rispetto della scadenza è molto importante. Il ritardo, infatti, posticipa di un anno gli effetti benefici sulla tassazione del fondo, soprattutto in caso di decremento di valore.

In caso di omessa dichiarazione delle circostanze che hanno determinato variazioni in aumento dei redditi dominicale e agrario dei terreni, è prevista una sanzione amministrativa da 250 a 2 mila euro.

Sono esonerati dall’obbligo di denuncia i titolari dei fondi soggetti a “riclassamento automatico”. Coloro che comunicano puntualmente all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura l’uso del suolo sulle singole particelle, attraverso l’istanza volta a ottenere i contributi agricoli di fonte comunitaria, non devono più dichiarare i cambiamenti.

 

(Fonte: Cia Piemonte)