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Riso, la Cia Agricoltori italiani chiede l’applicazione della clausola di garanzia


Applicare subito la clausola di salvaguardia per frenare il flusso enorme di riso a dazio zero dai Paesi meno avanzati (PMA), prima di tutto dalla Cambogia, che entra in Europa a prezzi troppo bassi, creando una sorta di concorrenza sleale.

Questa la richiesta di Cia-Agricoltori Italiani, e di tutti gli attori della filiera, cha hanno partecipato al II Forum europeo del riso a Bruxelles, con l’obiettivo di sensibilizzare i parlamentari Ue rispetto alla crisi del settore e ottenere un supporto per poter intervenire a sostegno dei produttori.

La delegazione Cia era guidata dal presidente del Comitato di prodotto Riso Giuseppe Rosso e dal presidente della Cia di Novara-Vercelli Manrico Brustia. Per la Confederazione – hanno sottolineato – la clausola di salvaguardia resta uno strumento prioritario, così come il riconoscimento concreto del riso come prodotto sensibile nella prossima Pac e nei negoziati internazionali, dove diventa spesso e ingiustamente merce di scambio. Importante poi per la Cia l’indicazione d’origine del prodotto e l’istituzione di un plafond specifico nell’ambito di una grande campagna di promozione.

L’ Italia -ricorda la Cia- resta il primo Paese produttore di riso comunitario, con oltre 230.000 ettari seminati e una produzione stabilmente superiore al milione e mezzo di tonnellate. Al settore adesso servono misure e risorse specifiche, analogamente a quanto l’Europa ha già fatto per altri comparti in difficoltà.