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Raccolta mais in ritardo e di minore qualità


L’andamento clinatico anomalo di questa annata agraria sta provocando non pochi problemi alla cerealicoltura cuneese e, in particolare, ai produttori di mais. La stagione di raccolta è, infatti, in forte ritardo e si temono i danni causati dall’umidità. Stando ai monitoraggi effettuati in queste settimane dai tecnici di Confagricoltura Cuneo sul territorio anche le rese e la qualità sembrano inferiori rispetto alle scorse annate.
“Piogge e umidità autunnali hanno compromesso una stagione che era già partita col piede sbagliato – spiega Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona Saluzzo e Savigliano -. Qualcuno, prima delle piogge, è riuscito a trinciare il prodotto per gli allevamenti e gli impianti di biogas, ma per la granella siamo in ritardo di un mese. I produttori hanno seminato tardi a causa delle piogge primaverili. Risultato? La qualità, in base ai primi riscontri, non è eccelsa e la quantità sembra scarsa. Ma per i bilanci è presto. Solo in certe zone, chi era pronto e ha appezzamenti non troppo estesi, ha avuto la fortuna di riuscire a seminare nelle pause concesse dal maltempo. Gli altri hanno dovuto far slittare le semine a fine aprile e, addirittura, a inizio maggio. Se avesse fatto bello, come a settembre, la qualità e la quantità potevano essere migliori. Ma l’umidità è dannosa per il mais soggetto a muffe”.
“La quantità, rispetto all’anno scorso, ha subito una battuta d’arresto – afferma Davide Cravero, presidente della sezione Cereali e Semi oleosi di Confagricoltura Cuneo -. Le semine a maggio hanno accorciato i cicli e la conseguenza è che si raccoglie meno. Siamo in ritardo di un mese. E poi c’è l’umidità che fa lievitare anche i costi di essicazione e causa il problema delle tossine create da funghi e muffe. L’anno scorso, anche se era un’annata precoce a metà ottobre la raccolta era finita. Quest’anno potrebbe proseguire fino a dicembre. Siamo solo all’inizio, le percentuali sono ancora basse per poter azzardare delle previsioni. È certo che il ritardo con il quale si è seminato (alcuni a giugno) non è un fattore positivo”.