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Quell’inverno che cambiò le sorti dell’umanità


Ancora una volta risuona l’annuncio del Natale: la nascita di Gesù.
Ogni anno che passa ed ogni volta che mi accingo a scrivere su questo tema, ho l’impressione che la voce si faccia sempre più flebile, sempre più feriale. Immediatamente il mio pensiero va a quella lontana notte in cui, rifiutati da tutti, Giuseppe e Maria dovettero accamparsi in una grotta al di fuori delle mura della città, protagonisti di quell’evento che avrebbe cambiato le sorti della storia.
Oggi più di ieri, questa voce si mescola a quelle tante che, assordanti e provenienti da ogni dove, rischiano di soffocarne il suono, ma nello stesso tempo emerge sovrana la certezza, l’energia e la potenza di quel Bambino che un giorno, divenuto adulto, ha detto ai suoi: «Sarò con voi fino alla fine dei tempi».
Abbiamo concluso l’anno della fede. Noi cristiani, che tentiamo di seguirne le orme e praticarne gli insegnamenti, siamo ormai divenuti minoranza, ma non viene meno la fiducia in Lui e nella Sua promessa.
Allora celebrare il Natale vuol dire lasciarci rischiarare dalla sua luce e saper leggere le vicende della nostra vita con i suoi occhi, sorretti da quella speranza che proprio lui infonde nei nostri cuori ed alimentati da quell’amore che lui per primo ci ha insegnato e testimoniato.
Da qui prendono significato quei gesti di bontà e di solidarietà che proprio a Natale siamo invitati a compiere, ma soprattutto da qui nasce quello stupore che pervade la nostra vita, quando ci apriamo a questo mistero così disatteso e così decisivo per il destino dell’umanità.
Il Natale di Gesù è un “già ed un non ancora”, che è affidato agli uomini di buona volontà, a quei piccoli che si lasciano catturare da Dio e dal suo mistero, a cui gli angeli annunciano: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama”.
Il mio augurio più cordiale e più sincero è che ciascuno di noi possa fare questa esperienza in maniera definitiva, ancorando la propria vita a Gesù di Nazareth, che è l’unico in assoluto che può dare risposte certe ai nostri interrogativi più profondi e dirci con verità: “anche tu sarai con me in Paradiso”.
Il Signore vi benedica, benedica le vostre famiglie, il vostro lavoro, dia compimento a quel desiderio di bene che portate nel cuore.
Buon Natale a tutti con l’affetto e l’amicizia di sempre

Sac. Genesio Tarasco
direttore Scuole salesiane di Lombriasco