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Psr, quali priorità per l’agricoltura piemontese 


Giovedì 6 febbraio 2014, si è tenuta presso il Centro incontri della Regione Piemonte la presentazione della “Proposta di analisi del contesto, swot e individuazione dei fabbisogni” da sottoporre alla discussione partenariale, tappa propedeutica alla stesura del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020.

IL TAVOLO D’ESAME
In questa prima fase del percorso sono intervenuti per la Regione Piemonte l’assessore all’Agricoltura e Foreste, Caccia e Pesca Claudio Sacchetto, l’assessore ai Parchi, Aree protette, Economia montana Gianluca Vignale, i direttori Gaudenzio De Paoli per la Direzione Agricoltura e Vincenzo Coccolo per la Direzione Opere Pubbliche, difesa del suolo, economia montana e foreste.

L’ANALISI
Oggetto dell’incontro il documento tecnico a cura di Ires Piemonte e Ipla s.p.a. (supportati, tra gli altri, dalla Direzione Agricoltura e Csi Piemonte), un’analisi di contesto utile all’avvio del confronto con il partenariato finalizzata alla delimitazione di fabbisogni, situazioni critiche, punti di forza, debolezze e opportunità della realtà agricola regionale, parametri sulla base dei quali plasmare e adattare, nei mesi a venire, la stesura del prossimo Programma di Sviluppo Rurale.
L’approfondita indagine del contesto ha preso in esame elementi indicatori e ambiti del comparto rurale regionale quali, ad esempio, il grado di innovazione del settore, le dinamiche economiche e strutturali dell’agricoltura piemontese, la filiera agroalimentare, la sostenibilità, l’inclusione sociale e lo sviluppo economico delle zone rurali. L’analisi ha consentito di tracciare una panoramica completa della realtà agricola piemontese evidenziando, nello specifico, alcuni elementi essenziali: l’internazionalizzazione del mercato quale opportunità in termini di scambio e vendita, ma al contempo potenziale causa di effetti negativi (volatilità prezzi); l’aumento dei costi unito alla diminuzione del margine di guadagno per l’agricoltore all’origine della problematica della competitività aziendale; le aree marginali (montane o svantaggiate) esempio di una vitalità imprenditoriale di ritorno, incrementando potenziali prospettive di sviluppo; l’accentuarsi di problematiche legate al cambiamento climatico, la necessità di un’azione di coordinamento all’interno di un mercato sempre più settorializzato; infine, pur a fronte di un percorso che ha portato a notevoli risultati negli ultimi anni, l’esigenza di proseguire l’impegno nell’ambito della sostenibilità.

LE PRIORITA’ STRATEGICHE
La delimitazione di ambiti specifici, l’individuazione di priorità improcrastinabili e settori sensibili di intervento, uniti al delicato contesto economico, rappresenteranno la base di partenza per elaborare una pianificazione strategica ragionata che possa concludersi con la redazione di un Psr moderno e realmente efficace in termini di sostegno al comparto rurale.

IN GIOCO IL FUTURO
“A seguito dell’accordo sul riparto dei fondi europei inerenti il Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – osserva l’assessore regionale Claudio Sacchetto -, la Regione Piemonte si è attivata nel minor tempo possibile per passare alla fase operativa vera e propria. Oggi è partito il confronto con la rappresentanza partenariale, e avere a disposizione uno studio di contesto completo sul comparto rurale ci consente di prendere decisioni basandoci su elementi oggettivi, avviando il ragionamento sulle strategie più efficaci da adottare e le modalità migliori da applicare. Il documento – passaggio intermedio necessario per giungere alla redazione del testo del Psr – rappresenta un testo di partenza, da discutere ed esaminare collegialmente di concerto con le parti coinvolte. L’obiettivo finale è quello di arrivare alla stesura di un Psr che sia davvero a misura di agricoltore, superando i difetti della programmazione 2007/2013: sarà prioritario portare a termine un ottimo lavoro in fase di sintesi tra le priorità individuate e il perimetro normativo fissato dall’Ue. Si opera con la consapevolezza che dall’esito della partita legata al nuovo Psr dipende il rilancio dell’agricoltura piemontese, una responsabilità che ci trova determinati a raggiungere il risultato”.