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Psr Piemonte, avanti piano, quasi indietro


Il 31 luglio scorso si è riunito il tavolo di partneriato sul nuovo Psr 2014/2020, rappresentativo dei differenti attori del mondo agricolo a livello regionale e locale, nel corso del quale è stato illustrato il documento realizzato dalla Direzione Agricoltura, che verrà presentato all’Assemblea legislativa regionale per l’approvazione, prima dell’invio ai servizi della Commissione Ue per il parere definitivo.
La fase preparatoria è stata molto complessa e il confronto tra la Regione ed il partneriato non sempre ha funzionato nel migliore dei modi. L’andamento e la qualità del confronto non ci hanno pienamente soddisfatti. Lo stallo delle elezioni ed il cambio della maggioranza in Regione non hanno certamente agevolato l’iter procedurale. Hanno anche pesato alcune difficoltà oggettive, riconducibili, principalmente, alla complessità dell’iter programmatorio così come è stato pensato dalla Commissione.

LE NOVITA’
Le novità del processo di programmazione 2014-2020 sono state molte rispetto al passato ed hanno posto dei problemi nuovi. Quello che doveva essere un programma dalla struttura più flessibile rispetto al suo predecessore, si è dimostrato, nella pratica, più rigido e complesso da definire.
La nuova programmazione dei Psr, infatti, prevede la novità di una maggiore coerenza con le altre politiche dell’Ue. La normativa comunitaria obbliga a coordinare la programmazione dei Psr con gli altri fondi strutturali, in modo da far sì che i cinque fondi strutturali e d’investimento operino in modo integrato e sinergico per raggiungere gli obiettivi che l’Ue si è posta con la strategia ”Europa 2020″.
La Cia del Piemonte, fin da quando è iniziata la discussione sul nuovo Psr, ha dato un contributo importante di idee e di proposte. Sulla formulazione di qualche misura ha espresso delle riserve, ma come ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, nell’incontro del 31 luglio: “Quelle del Psr sono le uniche e vere risorse su cui l’agricoltura piemontese può contare per il suo sviluppo”, per cui è importante che si arrivi al più presto alla conclusione dell’iter procedurale.

LE SCELTE NAZIONALI
Nelle stesso giorno in cui si teneva a Torino il tavolo di partneriato, Il Consiglio dei Ministri approvava il documento “La nuova Pac: le scelte nazionali – Regolamento (UE) n. 1307/2013”. La decisione presa dal Cdm consente al ministro Maurizio Martina di comunicare all’Unione europea, entro il termine stabilito del 1 agosto, le scelte nazionali relative all’applicazione della riforma della nuova Pac fino al 2020.

SOSTEGNO ACCOPPIATO
Nella stessa seduta il Consiglio dei Ministri è stata anche autorizzata la ripartizione degli aiuti destinati al sostegno accoppiato, per una dotazione annua di circa 426 milioni di euro. Tali risorse saranno concentrate nei seguenti settori: zootecnia da carne e da latte, con oltre 210 milioni di euro l’anno, seminativi con circa 146 milioni di euro l’anno, di cui circa 95 milioni di euro per il piano proteico e il grano duro, e olivicoltura, alla quale sono destinati 70 milioni di euro l’anno.

Lodovico Actis Perinetto, presidente Cia Piemonte