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Progetto europeo Skin, come ridurre la filiera alimentare a non più di un intermediario commerciale


Accorciare la catena distributiva e migliorare i rapporti tra gli attori della filiera agroalimentare e i consumatori: è l’obiettivo del progetto europeo Skin (Short supply chain Knowledge and Innovation Network, che tradotto significa Rete di conoscenza e innovazione sulla filiera corta) che vede impegnati, tra gli altri, Copa-Cogeca, la confederazione degli agricoltori e delle agro-cooperative europee, insieme a Confagricolturae alle Università di Torino e di Foggia.
Mercoledì 12 giugno a Torino, nella sede di Confagricoltura, si è riunito il Regional Node Workshop del progetto Skin coordinato dal delegato Ricerca e Innovazione di Confagricoltura Daniele Rossi, per fare il punto sullo scambio delle esperienze e buone pratiche nei diversi Paesi europei a vantaggio delle imprese agricole inserite nelle filiere corte.
“Dall’incontro di Torino – ha chiarito il direttore provinciale di Confagricoltura Ercole Zuccaro – sono emersi spunti interessanti per incentivare la realizzazione di catene di approvvigionamento alimentare brevi, caratterizzate da non più di un intermediario tra produttore e consumatore”.
Il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti afferma che “per raggiungere questo obiettivo sono necessarie politiche incentivanti e lo snellimento delle procedure burocratico amministrative, per favorire  sostenibilità e sicurezza, rafforzando il ruolo del territorio e delle comunità locali”.
“Il futuro dell’agroalimentare in Europa – ha detto Daniele Rossi – si gioca non solo sull’innovazione in campo ambientale, sulla digitalizzazione, sulla genetica vegetale e animale, sulla nutraceutica e sull’alimentazione salutare, sulla gestione dell’acqua e del suolo, sulle energie rinnovabili, ma anche e soprattutto sui nuovi modelli di business, sull’accorciamento ed efficienza delle filiere produttive, sulle innovazioni organizzative e formative del capitale umano”.