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Produttori e industriali del latte d’accordo a Carmagnola sugli investimenti di filiera, ma non si capisce chi dovrebbe pagare il conto


Il confronto organizzato venerdì 8 marzo da Confagricoltura Torino e Confagricoltura Cuneo a Carmagnola tra produttori di latte, cooperazione e industriali ha assunto i contorni degli stati generali del comparto, con un messaggio forte e condiviso al termine della mattinata: insieme si può fare di più e meglio per affrontare i mercati interni e internazionali e le nuove tendenze di consumo.

Superate le difficoltà degli anni scorsi, il settore sta attraversando un periodo di prudente ottimismo, sebbene occorra mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo a livello mondiale ed europeo. A tracciare il quadro generale è stato Angelo Rossi, fondatore del CLAL: “C’è oggi un equilibrio tra domanda e offerta, con le esportazioni che vanno bene e la produzione in lieve calo a livello europeo. Ma attenzione – ha avvertito – perché i consumi dei più giovani si stanno indirizzando anche verso le proteine vegetali e il comparto potrebbe avere un contraccolpo non indifferente”.

“Per reagire e continuare ad avere un mercato tonico occorre lavorare su più fronti – ha affermato il vicepresidente nazionale di Confagricoltura Matteo Lasagna – da un lato rafforzando la filiera, dall’altro lavorando ancora di più sulla sostenibilità ambientale, con una collaborazione stretta tra agricoltori e industriali”.

Il tutto passa attraverso alcuni concetti chiave: innovazione, informazione, comunicazione al consumatore e strategie di valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari. L’Italia ha la carta dell’alta qualità della produzione della materia prima e anche del prodotto trasformato, ma occorre investire tutti insieme. Sono d’accordo su questa necessità gli agricoltori, come ha ricordato il presidente della Sezione Latte di Confagricoltura Piemonte Guido Oitana, ma anche gli altri componenti della filiera intervenuti al convegno: Franco Biraghi di Valgrana, Gabriella Bollino di Inalpi, Riccardo Pozzoli della Centrale del Latte d’Italia e Claudio Testa di Biraghi, Marco Ottolini dell’AOP Latte Italia.

“Stiamo assistendo a una trasformazione del comparto – ha concluso il presidente di Confagricoltura Torino Tommaso Visca – con meno allevamenti, ma più strutturati, che devono continuare a investire per essere all’avanguardia, attenti alla sostenibilità e all’alta qualità del prodotto. Impegni che però dobbiamo imparare a comunicare meglio al consumatore”.

 

Il comparto Latte in Piemonte:

1.831 allevamenti con 120.782 vacche

Cuneo: 800 allevamenti con 56.560 vacche da latte

Torino: 688 allevamenti con 45.598 vacche da latte

Produzione annua: circa 1.085.000 tonnellate (12.000.000 tonnellate in Italia)

Produzione giornaliera latte in Piemonte: circa 30.000 quintali