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Prezzi bassi per il grano in aumento le importazioni


Si è ormai conclusa la trebbiatura del grano e si tirano le somme di un’annata fortemente segnata dal maltempo, con il raccolto del frumento tenero che esce molto ridimensionato da un andamento climatico primaverile freddo e piovoso, che in alcune zone si è protratto anche oltre la metà di giugno.
Le semine autunnali del 2012, effettuate regolarmente e in crescita del 2,4% rispetto all’anno precedente, facevano pensare ad un leggero aumento della produzione di frumento tenero. Per come si è sviluppata successivamente la coltura nel 2013, il calo di produzione poteva anche superare il 10% stimato oggi “sotto trebbia”. Meno grano italiano vuol dire, inevitabilmente, più grano importato. Nonostante la qualità dei prodotti trasformati dall’industria alimentare italiana, quest’anno il pane e la pasta nel nostro Paese saranno quindi ancor meno made in Italy di quanto non siano in un’annata normale.
A fronte della minore disponibilità di prodotto nazionale e della prospettiva di dover importare oltre il 50% del fabbisogno interno di frumento tenero, prosegue la tendenza al ribasso dei prezzi del mercato italiano, in sintonia con l’andamento dei mercati internazionali, che tiene conto dell’abbondanza dei raccolti in alcuni Paesi esportatori, come Russia, Ucraina, Francia e Germania.