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Premiato a Roma il modello virtuoso delle Associazioni fondiarie del Piemonte, nuova vita alle terre marginali


Giovedì 14 marzo si è svolta, a Roma, l’assegnazione dei riconoscimenti del sesto Premio Nazionale del Paesaggio: iniziativa inserita nella Giornata Nazionale del Paesaggio istituita nel 2016 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Obiettivo? Promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati attraverso specifiche attività da realizzarsi con la collaborazione delle Amministrazioni e delle Istituzioni pubbliche e private. Il premio, poi, rappresenta la gratificazione concreta per l’attuazione di una politica o di provvedimenti portati avanti dalle collettività locali o regionali che abbiano conseguito un risultato effettivo sotto l’aspetto della salvaguardia, della gestione e della pianificazione sostenibile dei paesaggi.

Al concorso hanno partecipato 130 progetti presentati da ogni parte d’Italia. Tra questi anche quello, premiato con l’encomio, “Associazioni Fondiarie: nuova vita alle terre marginali”, proposto dal Settore Sviluppo della Montagna e Cooperazione Transfrontaliera della Regione Piemonte.

A ritirare il riconoscimento è stato il dirigente Franco Ferraresi. “Sono molto soddisfatto del premio ottenuto – afferma l’assessore allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggiaa due anni esatti dalla firma, sempre a Roma e sempre nella Giornata Nazionale del Paesaggio, dell’Accordo tra il Ministero per i Beni e le Attività  Culturali (MiBAC) e la Regione Piemonte per il Piano Paesaggistico Regionale. Ma nel percorso di attuazione delle Associazioni Fondiarie occorre ringraziare tutte le persone che, sul territorio, hanno dimostrato la loro sensibilità al valore del paesaggio, al suo ruolo e alla sua trasformazione e a quanti hanno speso tempo ed energie per costruire attivamente il progetto”.

BRICIOLE DI STORIE E LA SITUAZIONE ATTUALE

In Piemonte, le prime Associazioni Fondiarie sono nate nel 2012. Con uno scopo lungimirante: consentire la ricucitura e il recupero dei tanti terreni agricoli frazionati e incolti che erano presenti nelle Terre Alte e nelle zone collinari, per renderli nuovamente produttivi e, di conseguenza, appetibili al riuso. Grazie alla gestione associata delle aree abbandonate si è innescato un meccanismo virtuoso di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio fondiario nelle zone marginali del territorio, ottenendo, nel contempo, la tutela dell’ambiente, la salvaguardia del paesaggio e la prevenzione rispetto ai rischi idrogeologici e agli incendi.

Nel novembre 2016, la Regione Piemonte, grazie all’impegno dell’assessore Valmaggia, attraverso la Legge 21, ha ufficializzato la costituzione delle Associazioni Fondiarie e ha preso formalmente il via l’ambizioso progetto. L’importante esperimento di gestione comunitaria del territorio sta dando buoni frutti. Senza interferire con il diritto di proprietà di quanti conferiscono i terreni, che viene mantenuto, le Associazioni, in modo intelligente ed efficace, stanno rivitalizzando le attività agro-silvo-pastorali, il turismo e le produzioni locali. Garantendo il raggiungimento di alcuni traguardi fondamentali: la conservazione del paesaggio; il recupero produttivo dei terreni incolti e la riqualificazione delle aree frammentate e abbandonate. Inoltre, la Legge ha anche reso disponibili dei contributi economici per favorire il percorso. Al Bando del 2018 le undici domande presentate dalle Associazioni sono state tutte finanziate, per un importo complessivo assegnato di 218.541 euro. Altre risorse sono state messe in campo con fondi europei, sia attraverso l’attività dei Gal (Gruppi di Azione Locale) che attraverso una specifica misura del Programma di Sviluppo Rurale.

A oggi le Associazioni Fondiarie costituite sul territorio regionale sono oltre una ventina distribuite nelle province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola. La superficie complessiva recuperata si può stimare in duemila ettari in prevalenza localizzati nelle zone montane e collinari, con circa 800 soci coinvolti nel conferimento dei terreni. Le attività svolte principalmente sono a indirizzo pastorale, forestale, orticolo e coltivazione di piccoli frutti ed erbe officinali. Grazie al bagaglio di esperienze costruito fino a ora, l’obiettivo della Regione è di sensibilizzare in modo ulteriore la popolazione coinvolta affinché il territorio ritorni a essere controllato con i conseguenti benefici per l’ambiente e la collettività. “La Legge e i provvedimenti ad essa collegati  – sottolinea l’assessore Valmaggia – intendono contrastare l’abbandono delle aree montane e collinari avvenuto nei decenni passati: fenomeno che ha portato al loro progressivo spopolamento con conseguenze drammatiche anche dal punto di vista paesaggistico e del dissesto idrogeologico. La strada intrapresa vuole costituire una grande opportunità di sviluppo e di nuova occupazione per le zone considerate marginali, di salvaguardia del territorio e dell’ambiente e di contenimento dei rischi di calamità naturali o dovuti agli incendi”.

LE ASSOCIAZIONI COSTITUITE IN PIEMONTE

Alcune Associazioni Fondiarie (Asfo) sono nate prima della Legge, però non c’erano riferimenti normativi chiari. Con l’entrata in vigore del provvedimento sono stati definiti i criteri per la loro costituzione e operatività. Al 31 dicembre 2018, in Piemonte sono 24 quelle di cui si conosce l’istituzione già avvenuta o la stessa è in fase di definizione. Ma l’interesse attorno alle Asfo  sta crescendo notevolmente.

Provincia di Alessandria

Asfo Prati di Avolasca costituita nel 2012 nel Comune di Avolasca; Asfo di Caldirola e Montecapro-2013-Comune di Fabbrica Curone; Asfo Camagna Monferrato-2018- Comune di Camagna Monferrato.

Provincia di Asti

Asfo di Frinco-In definizione-Frinco e altri Comuni della zona nord della provincia.

Provincia di Cuneo

Asfo Carnino-2012-Comune di Briga Alta;  Asfo Upega-2013-Comune di Briga Alta; Asfo Montemale-2013-Comune di Montemale; Asfo Macra-2014-Comune di Macra; Asfo Santa Maria di Morinesio-2016-Comune di Stroppo; Asfo Ritorno ai Prati-2013-Comune di Ostana; Asfo I Menou-2016-Comune di Melle; Asfo Valli Libere-2018-Comune di Rittana; Asfo Le Viozene-2015-Comune di Ormea; Asfo Pamparà-2018-Comune di Ormea.

Provincia di Torino

Asfo La Chiara-2016-Comune di Usseglio; Asfo Cornalin-2013-Comune di Lauriano e conferimento terreni anche del Comune di Tonengo in provincia di Asti; Asfo Duc-2017-Comune di Pragelato; Asfo Champlas du Col e Janvier-2018-Comune di Sestriere; Asfo di Thures-2017-Comune di Cesana Torinese; Asfo Paradiso-2018-Comune di Mompantero; Asfo Campolasalza-2018-Comune di Massello.

Provincia di Vercelli

Asfo Alpe Sorbella-2013 nata come Consorzio, 2018 trasformata in Asfo-Comune di Rassa; Asfo Vocca-In definizione-Comune di Vocca.

Provincia del Verbano-Cusio-Ossola

Asfo Terraviva-2018- Comuni di Borgomezzavalle e Villadossola.

 

(Nella foto: Franco Ferraresi)