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Pomodoro da industria crollano le superfici?


Si è tenuta nella sede di Piacenza la sezione di prodotto per il comparto, cui hanno preso parte i rappresentanti delle Organizzazioni di Prodotto che aggregano l’80% del prodotto emiliano ed una rappresentanza di produttori della provincia di Parma, dopo che nei giorni scorsi la trattativa si è arenata, gli agricoltori hanno condiviso alcuni punti fermi ritenuti inderogabili.
“Probabilmente il ruolo delle Op ed alcune dinamiche commerciali che negli anni si sono consolidate – spiega Giovanni Lambertini, Presidente della Sezione di Prodotto Pomodoro da Industria di Confagricoltura Emilia-Romagna – devono oggi essere rivisitate e riprogettate in funzione del mutato scenario del comparto. Si tratta di una riorganizzazione che certamente non è finalizzata alla trattativa in corso, ma ad un riposizionamento delle OP stesse divenuto ormai improcastinabile per la loro ragion d’essere”.
“Venendo, invece, alle questioni contingenti, la parte agricola non deve farsi prendere dall’ansia di dare risposte immediate, se l’accordo prospettato è inaccettabile non deve essere firmato. Quanto alla riduzione delle superfici – prosegue Lambertini – sarà più che altro una razionale conseguenza delle attuali condizioni. Non dovremo sorprenderci, in mancanza della definizione di un accordo soddisfacente, di un calo anche del 30% degli ettari destinati a questa coltura”.
“Rileviamo dai nostri Uffici Tecnici – rimarca Enrico Chiesa, Presidente di Confagricoltura Piacenza –che gli Associati stanno frenando bruscamente la pianificazione. Per il 2013 è necessario che la scaletta qualitativa venga ridefinita riducendo drasticamente il margine di oscillazione, abbiamo condiviso con le OP una buona proposta per il miglioramento di questo strumento, la porteranno al tavolo della trattativa.
Un altro punto fondamentale dell’accordo – conclude Chiesa – dovrà essere quello relativo alle garanzie di pagamento, con una definizione ben chiara di reciproci impegni e obblighi”. “E’ stata una mattinata produttiva – ha commentato Lambertini ringraziando gli intervenuti – caratterizzata da un confronto schietto e senza strumentalizzazioni. Tutte le parti in causa hanno mostrato ampia disponibilità a collaborare”. ”
L’incontro rientra nelle azioni di monitoraggio che Confagricoltura sta portando avanti interfacciandosi con le organizzazioni di produttori. Si stanno valutando le possibili azioni atte a sollecitare una pronta e maggior attenzione per una programmazione razionale e un clima collaborativo indispensabile per tenuta dell’intera filiera. Confagricoltura auspica una programmazione pluriennale, una rivisitazione della cosiddetta scaletta di pagamento che possa determinare una maggiore stabilità dei prezzi anche in fase di campagna e non la volatilità al ribasso che si è generata nel 2012.
“Non ultimo – puntualizzano in Confagricoltura – pretendiamo un prezzo che possa rendere ancora competitivo un settore importante per l’economia agricola”.