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“Più Canada per le nostre produzioni, il Ceta funziona!” Effetto traino per le eccellenze agroalimentari dell’Emilia Romagna


«Ricerca, innovazione ed export sono parole chiave per dare valore alle nostre produzioni agricole. Il Canada è uno dei principali paesi destinatari di food&beverage emiliano-romagnolo, dove è anche possibile la maggior crescita». Fa il punto la presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Eugenia Bergamaschi, appena rientrata dalla missione istituzionale promossa dalla Regione in Canada, alla quale hanno partecipato organizzazioni agricole ed enti universitari. La delegazione guidata dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, ha seguito un fitto programma di incontri per creare nuovi business e tessere strette relazioni nel campo della ricerca.

«Questo viaggio testimonia la validità del Ceta. Un ringraziamento particolare va al governatore Bonaccini, che fin da subito ha creduto nel trattato di libero scambio Ue-Canada. Tale accordo – sottolinea la presidente regionale degli imprenditori agricoli – ha avuto un effetto traino sulle migliori produzioni del nostro territorio, dal formaggio Parmigiano Reggiano al salume ai vini, garantendo così reddito agli agricoltori».

Il Ceta è entrato in vigore il 21 settembre 2017. Lo ricordiamo, tutela il 98% dell’export di prodotti italiani Dop e Igp verso il mercato canadese e nelle primissime posizioni spiccano le eccellenze emiliano-romagnole. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Commissione europea, l’export di prodotti agroalimentari italiani sul mercato canadese è aumentato in media dell’8 per cento. Nettamente sopra la media l’incremento relativo ai formaggi (+20%) e ai salumi (+12%). È recente, peraltro, la notizia del successo conseguito in Canada dal Consorzio di promozione della Piadina Romagnola Igp, dopo l’annullamento, da parte dell’Ufficio canadese per la proprietà industriale, della domanda di registrazione del marchio “La Piadina”.

Infine la missione in Canada, ha aggiunto la presidente Bergamaschi, «ci ha reso orgogliosi dei risultati raggiunti dai nostri atenei sui temi che riguardano la lotta al cambiamento climatico e la difesa fitosanitaria, in particolare il contrasto alla diffusione della cimice asiatica. Visitando il Centro nazionale canadese di ricerca agroalimentare ad Agassiz, abbiamo potuto infatti constatare quanto sia essenziale il contributo dei ricercatori dell’Emilia-Romagna e, in special modo, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nella definizione di nuove e più efficaci strategie di difesa contro il dannoso insetto».