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Petrini: “Così le aziende garantiscono lo studio”


Per la prima volta gli studenti borsisti dell’Università di Scienze Gastronomiche (UNISG) di Pollenzo hanno incontrato di persona i sostenitori delle loro borse di studio.
L’occasione è stata la giornata di martedì 31 gennaio, momento di reciproca conoscenza che ha visto la partecipazione dei numerosi studenti che beneficiano delle borse di studio e i rappresentanti di aziende, fondazioni e istituzioni che sostengono l’Università di Pollenzo nel garantire il diritto allo studi.

Sono stati vari gli interventi nel corso del pomeriggio, aperti da Piercarlo Grimaldi, rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche, che ha affermato : “Mettere a disposizione le borse di studio è uno strumento concreto di democratizzazione dei saperi e consente di selezionare una classe dirigente di nuovi gastronomi. Inoltre questo è un tassello che ha contribuito ad ampliare il profilo internazionale dell’ateneo, avvicinando mondi distanti e creando una classe di protagonisti di sviluppo locale”.

Silvio Barbero, vice presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, ha quindi presentato numeri e dati relativi alle borse.”Sono 214 studenti beneficiari di borse di studio UNISG dal 2004 ad oggi, provenienti da 42 paesi (il 41% sono stranieri e il 59% italiani). Dal 2004 ad oggi 7,5 milioni di euro del budget UNISG destinati a sostenere il diritto allo studio, di cui circa 2,2 milioni grazie al contributo di aziende, enti, fondazioni. I principali settori di occupazione dei borsisti laureati sono il Food &Beverage Management, la Comunicazione e Marketing, il settore Acquisti. Per quel che riguarda la mobilità lavorativa dei borsisti laureati il 73,2% degli italiani rimane in Italia, il 26,8% si trasferisce all’estero, mentre tra gli stranieri il 57,8% ritorna al paese d’origine, il 21,1% rimane in Italia, il 21,1% si trasferisce in altro paese”.

Ha portato quindi la sua testimonianza Diego Silva Dos Santos, studente borsista dal Brasile: “La mia è una storia di un bambino che amava cucinare e che ha dovuto imparare ad arrangiarsi già da piccolo. Mio padre ci ha lasciati quando avevo 10 anni quindi, e con la mamma al lavoro, toccava a me cucinare per tutta la famiglia. A 14 ho fatto il meccanico e a 16 anni ho iniziato a lavorare come fornaio. Poi ho conosciuto un progetto di studio sulla gastronomia per le persone a basso reddito, la Gastromotiva, e qui ho incontrato Carlo Petrini. Grazie a lui sono venuto a conoscenza dell’UNISG e sono arrivato a Bra con una borsa di studio. Dopo la laurea tornerò in Brasile e vorrei cambiare il mondo attraverso il cibo: voglio tornare a lavorare per Gastromotiva, insegnando a giovani che non hanno possibilità economiche e dedicarmi ad un progetto di orti urbani”.

Ex borsista, ora redattore di Slow Food Editore e responsabile della Guida Osterie d’Italia, Eugenio Signoroni, ha raccontato la sua esperienza di studente agli albori dell’UNISG. “Sono originario di Brescia e da ragazzo volevo fare il cuoco: per questo motivo mi avvicinai alla cucina tramite il ristorante ‘La dispensa’ di Vittorio Fusari, sul lago d’Iseo. Da qui venni a sapere del progetto dell’Università, ancora prima che nascesse. Mi sono poi iscritto e grazie alla borsa di studio ho potuto frequentare quello che era il mio sogno. E credo questo sia uno dei progetti più belli creati da Carlo Petrini”.

Sono seguiti quindi gli interventi di Giandomenico Genta, presidente Fondazione CRC, che ha ricordato il costante impegno della Fondazione nell’ambito del sostegno del diritto allo studio e dell’educazione, e di Enrico Ancona, amministratore delegato di Imperia & Monferrina, che ha sottolineato come sia importante la consapevolezza del cibo e delle sue fonti quale patrimonio di tutti, augurandosi che gli studenti facciano ogni sforzo per cogliere l’energia che Pollenzo è in grado di offrire.

A chiudere la giornata è stato Carlo Petrini, presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche: “Questo appuntamento deve diventare annuale e assumere una forma ancora più importante, perché parliamo di un punto chiave di questa università: il diritto allo studio, garantito grazie alla collaborazione di aziende, enti e fondazioni. Deve quindi diventare un momento di incontro tra chi sostiene le borse e chi ne beneficia, per far conoscere a chi ci sostiene, cosa faranno dopo la laurea questi ragazzi. Investire con generosità in un progetto come questo, significa veder realizzato un cambiamento culturale e politico che gli studenti portano nei propri paesi. Ma non solo: questa università deve fare di più, al di fuori delle proprie mura. Pollenzo deve essere all’avanguardia, mantenere l’eccellenza dell’accademia, ma al tempo stesso dovrebbe garantire a studenti di ogni parte del mondo la possibilità di poter seguire una didattica a distanza: diventare una università telematica e diffondere i propri insegnamenti a giovani e contadini nei loro rispettivi paesi”.

I 36 sostenitori delle borse di studio dal 2004 ad oggi:

Agenzia di Pollenzo
Alpitour
Baglioni Hotels
Brandini
Eurostampa
EXPO 2015
Centrale del Latte Alessandria
Comieco
Compass Group Italia
Condotta Slow Food Alba, Langhe e Roero
Consorzio Vino Chianti
Costa Crociere
Domenico Siniscalco
Eataly
Fattorie Osella
Feudi di San Gregorio
Fondazione Banca Popolare di Novara
Fondazione Cassa di Risparmio di Bra
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino
Fondazione Slow Food per la Biodiversità
Fondiaria Sai
Famiglia Gili
Harry’s Bar
Imperia & Monferrina
Italiana Assicurazioni
Lavazza
Panini Editore
R.A.S.
Roerlanghe
San Giacomo Charitable Foundation
Sanofi
Set Up
Slow Food Silver Convivium
The Daylesford Foundation
We Feed the Planet