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Pascolamento di terzi Taricco invoca certezza


Il parlamentare cuneese Mino Taricco è il primo firmatario della risoluzione presentata dalla Commissione Agricoltura alla Camera con cui si chiede al Governo di ripristinare regole certe per un pieno rispetto delle normative nazionali e comunitarie che impongono l’utilizzo agronomico delle superfici dichiarate ai fini dei premi PAC.
Il riferimento è alla situazione di incertezza che si è venuta a creare dopo che il Consiglio di Stato lo scorso 6 marzo ha sospeso la circolare Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) che stabiliva, a partire dalla Domanda Unica presentata per la campagna 2014, l’impossibilità del pascolamento da parte di terzi, ai fini dell’ammissibilità delle superfici dichiarate a pascolo magro.
“Il meccanismo del disaccoppiamento dei premi comunitari dalle produzioni effettivamente coltivate, e dei differenti valori dei titoli a fronte di analoghe produzioni – ha commentato il deputato Pd, Mino Taricco -, ha creato le condizioni per una frequente falsificazione del mercato degli affitti dei fondi agricoli mediante un procedimento di affitto e subaffitto in cui i terreni sono dichiarati, ai fini dei premi o contributi europei, da soggetti diversi dagli effettivi utilizzatori. Soprattutto nelle realtà di montagna, le proprietà di estese superfici a pascolo dei Comuni, sono diventati oggetto di attenzione da parte di imprese agricole con carico di bestiame per il quale non dispongono di una superficie sufficiente in conduzione necessaria ad un corretto utilizzo agronomico. In seguito alla stipula del contratto con gli enti locali proprietari delle superfici a pascolo, si procede al subaffitto delle stesse anche se la disposizione sui contratti agrari (art. 21 della Legge n. 203 del 1982) ne fa espresso divieto”.
Per superare questa situazione, l’Agea l’11 ottobre 2013 con una Circolare (N. ACIU.2013.979) ha dettato “Istruzioni applicative generali per la presentazione della domanda unica di pagamento ai sensi del Reg. (CE) 1782103 – Pascolamento da parte di terzi” stabilendo che “a partire dalla Domanda unica presentata per la campagna 2014, ai fini dell’ammissibilità delle superfici dichiarate a pascolo magro non è possibile considerare il pascolamento da parte di terzi”.
Il Consiglio di Stato in sede di appello ha, però, sospeso l’efficacia della circolare Agea in oggetto e di tutti gli atti conseguenti. Di qui nasce dunque una situazione di totale incertezza che rischia seriamente di mandare in tilt l’apparato contributivo del settore.