Sezioni


Pac e Psr, cosa potrebbe cambiare nella nuova programmazione, tra accentramento nazionale e maggiore libertà


Spesso si sente parlare di come potrà essere la PAC post 2020, quali saranno le possibili future modifiche ai vari regimi di aiuto, compresa la zootecnia.

A volte, però, è bene focalizzare l’attenzione anche sul PSR, un mondo che, in Piemonte, ha un peso notevole e una rilevanza marcata, complici la conformazione territoriale e le caratteristiche dell’agricoltura locale.

È bene precisare, chiaramente, che, al momento, si parla di indiscrezioni o di argomenti in fase di discussione, pertanto molte cose potranno ancora cambiare prima dell’inizio della nuova programmazione post 2020.

Su alcuni temi, però, il dibattito è già iniziato, in quanto, per organizzare e gestire, specie a livello comunitario, una questione rilevante come il PSR occorrono tempistiche che obbligano a giocare d’anticipo.

Dalle prime indiscrezioni pare di comprendere che si stia discutendo circa alcune linee guida di particolare interesse:

  • Pare che ci sia l’intenzione di proseguire con l’erogazione di contributi a sussidio delle imprese in capo a giovani agricoltori, materia importantissima per lo sviluppo futuro del settore primario.
  • È possibile che venga mantenuto un occhio di riguardo per gli interventi di investimento favorevoli all’ambiente ed al benessere animale, nell’ottica di proseguire il cammino intrapreso già con il vigente PSR, in cui l’investimento viene visto come motore di sviluppo, ma è reputato migliore se coniugato con il rispetto dell’ambiente e la tendenza a massimizzare il benessere animale.
  • A livello macro-organizzativo, poi, si potrebbe andare incontro ad un cammino di maggiore libertà per ciascuno Stato membro, che potrebbe diventare libero di scegliere le singole misure oggetto di contributi. Uno sviluppo del genere potrebbe avere, come lato positivo, il fatto che ogni Paese potrebbe “costruirsi” il PSR maggiormente in base alle proprie esigenze, tenendo conto delle peculiarità che caratterizzano il rispettivo settore agricolo.
  • A livello nazionale, poi, sembrerebbe aprirsi la possibilità di costruire un PSR sorretto da un unico regolamento; quindi, ci si potrebbe allontanare dall’attuale visione, che vede un PSR con possibilità di differenze da una Regione all’altra, per approdare ad un unico programma unitario a livello nazionale.

Questi alcuni argomenti di discussione, chiaramente in possibile evoluzione, che, però, fanno subodorare possibili novità in campo PSR. Evidentemente, occorrerà attendere ancora un po’ per conoscere quale sarà la veste più vicina a quella definitiva della nuova programmazione.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)