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Oscar Farinetti svela… “Fontanafredda biologica”


«Complessivamente il mercato mondiale del vino fattura la metà della Coca Cola. Vuol dire che per il vino c’è uno spazio di crescita enorme, ma tutto dipenderà dalla capacità dei produttori di “parlare” ai consumatori».
Al convegno internazionale dell’Assemblea delle regioni europee viticole (Arev), sabato 26 febbraio al castello di Grinzane Cavour il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, ha sgomberato il campo dal dibattito sulla politica e sulla burocrazia ed è andato dritto a quello che, secondo lui, è il succo del problema: la narrazione del vino.
«Dobbiamo imparare dai francesi – ha detto -, che producono di meno, ma guadagnano di più. Sono loro i primi al mondo, lo dice il fatturato. Hanno saputo vendere al meglio l’aspetto immateriale del vino».
Farinetti ha poi posto l’accento su un’altra questione strategica, la scelta del biologico: «Dobbiamo puntare sul “pulito” – ha osservato il patron di Eataly -, non importa se saremo i più “cari” al mondo, qui nessuno può copiarci, dobbiamo saperlo comunicare».
Vini solo per chi se li potrà permettere?
«No… Vini per chi sa prestare più attenzione a ciò che immette nel suo corpo, che preferisce spendere i suoi soldi in un buon Barolo, piuttosto che in un orologio che funziona a duemila metri di profondità…».
La notizia è che la conversione al biologico potrebbe riguardare nell’immediato l’intera produzione di Fontanafredda, la Cantina dello stesso Farinetti: «E’ una decisione – ha detto Farinetti – che il Consiglio di amministrazione sta vagliando proprio in questi giorni. Ne parliamo da anni, questa volta potrebbe essere quella buona».
A chi agita gli spettri della liberalizzazione europea dei vitigni o dell’incontenibile fenomeno dell’“italian sounding”, Farinetti replica imperterrito che l’unico giudice è il mercato: «Non ce l’ho con la politica e la burocrazia – ha detto Farinetti -, ce l’ho con chi non fa nulla per informare il consumatore. Sappiamo che sulla narrazione del vino i francesi sono i più bravi, ma sulla sicurezza alimentare e la tutela della biodiversità è l’Italia la prima della classe, il consumatore deve esserne consapevole».

Osvaldo Bellino

(nella foto: Oscar Farinetti)