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Ok del Piemonte, il residuo del biogas diventa concime


Un passo avanti nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e dei loro residui a favore dell’agricoltura è stato compiuto con la delibera approvata nell’ultima Giunta regionale in cui si forniscono indicazioni tecniche alle Province per rendere possibile l’utilizzo a fini agricoli, come sottoprodotto, del residuo di produzione di biogas negli impianti a biomassa.
Le decisioni coinvolgono gli impianti di biogas presenti in Piemonte e semplificano le procedure dei gestori, permettendo di sottrarle a quelle tipiche dello smaltimento rifiuti, molto più complesse e costose.
Le nuove disposizioni coinvolgono una realtà importante in Piemonte. Secondo gli ultimi dati forniti dal GSE (Gestore servizi enegetici – www.gse.it) sul 2013, operano nella nostra regione 262 impianti a biogas per complessivi 359 MW di potenza installata, su 2409
impianti e 4033 MW totali in Italia. Il Piemonte è la terza regione italiana per produzione di biogas, dopo Lombardia e Puglia; la maggior parte degli impianti è nelle province di Torino e Cuneo.
Il residuo di produzione di questi impianti è il digestato. La sua scomposizione produce un fertilizzante utilizzabile per la nutrizione delle piante e il miglioramento della struttura del terreno.
“E’ una delibera molto positiva per diversi motivi”, commenta Giorgio Ferrero.
“Innanzitutto sottrae allo smaltimento un sottoprodotto importante, permettendo un più agile riutilizzo in agricoltura e svolgendo così una duplice azione a favore dell’ambiente e del comparto agricolo. Permette anche ai gestori pratiche amministrative più semplici ed
economiche, aiutando così lo sviluppo di un settore, gli impianti di produzione di biogas, che già è particolarmente forte nella nostra regione. Meno rifiuti, dunque, e più utilizzo agricolo, che non guasta mai”.