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Novità per i datori di lavoro agricoli che occupano operai: cosa prevede la Circolare Inps del 10 maggio 2019


I datori di lavoro che occupano operai agricoli hanno l’obbligo di rendicontare i dati circa la manodopera impiegata all’INPS; quest’ultimo, grazie alle rendicontazioni che riceve, può calcolare i contributi da versare per i dipendenti agricoli.

La Circolare INPS n. 65 del 10 maggio 2019 si sofferma, in particolare, sulla fase di rendicontazione, vale a dire sulle comunicazioni che i datori di lavoro devono fare nei confronti dell’Istituto.

Dal 2020, infatti, si preannunciano grosse novità in merito. La Circolare in oggetto chiarisce come, dall’anno prossimo, sia prevista l’introduzione dell’obbligatorietà di trasmissione dei dati circa gli operai impiegati dai datori di lavoro agricoli tramite modello Uniemens, in luogo del DMAG. Per la verità, si tratta di un cambiamento che era già previsto con decorrenza 1 gennaio 2018, ma che ha visto una proroga che ne ha fatto slittare i tempi di introduzione.

Le implicazioni del passaggio dal DMAG al flusso Uniemens sono molteplici, come chiarito dall’INPS. Innanzitutto, il flusso Uniemens è una comunicazione che va fatta con cadenza mensile, mentre il DMAG è caratterizzato da cadenza trimestrale. Inoltre, il passaggio dal DMAG al flusso Uniemens significa anche uniformare le modalità di trasmissione dei dati, in quanto l’Uniemens è il sistema maggiormente diffuso con cui la prevalenza delle aziende rendiconta all’INPS i dati dei propri dipendenti.

La Circolare INPS, però, chiarisce anche come, al momento, sia previsto che restino immutati i termini di versamento dei contributi dovuti dai datori di lavoro agricoli per gli operai occupati (che prevedono quattro pagamenti all’anno). Pertanto, il passaggio al DMAG  si presenterebbe come una novità in termini di rendicontazione, ma non in termini di variazioni delle date in cui i datori di lavoro agricoli dovranno effettuare i versamenti INPS.

Il passaggio dal DMAG al flusso Uniemens non è solo una questione formale, ma, prevedendo l’obbligatorietà di comunicare i dati delle retribuzioni con cadenza mensile invece che trimestrale, consentirebbe all’Istituto di avere prima in mano le informazioni e, di conseguenza, di agevolarne la gestione.

In attesa di eventuali ulteriori chiarimenti circa questa grossa novità, si consiglia di mantenersi aggiornati in merito.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)