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Nocciolo in Piemonte: linee tecniche per una corilicoltura sostenibile, ecco la nuova Guida Agrion 2018


È ormai pronta per la diffusione “Nocciolo in Piemonte: linee tecniche per una corilicoltura sostenibile” 2018, la nuova Guida corilicola di Agrion, Fondazione per la Ricerca, l’Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico dell’Agricoltura piemontese realizzata con il patrocinio e il sostegno della Regione Piemonte.

“Abbiamo voluto dare un ‘taglio’ editoriale più spigliato alla Guida Nocciolo 2018”, puntualizza Giacomo Ballari, presidente della Fondazione, “partendo dalla situazione corilicola mondiale, per definire l’importanza che in Piemonte ha assunto questa particolare frutta secca, attualmente il 49% della superficie delle coltivazioni frutticole (23.299 ettari) e un interesse economico diretto che coinvolge ben il 33,4% delle aziende piemontesi con terreni (10.195 aziende)”.

Nella Guida, utile compendio delle pratiche di coltivazione del nocciolo, vengono approfondite a cascata le problematiche tecniche che dall’impianto alla piena produzione interessano questa coltivazione in diffusione nelle realtà produttive di tutte le province piemontesi.

La visione d’insieme della corilicoltura anticipa un focus strategico per la diffusione di questa coltivazione nella nostra Regione: il vivaismo corilicolo. La crescita del comparto corilicolo è infatti supportata da oltre 70 aziende vivaistiche accreditate presso la Regione Piemonte (unica realtà italiana a pubblicare sul proprio sito annualmente l’elenco dei vivaisti autorizzati alla produzione di materiale vivaistico corilicolo) che nel 2017 hanno prodotto ed immesso sul mercato oltre 2 milioni di piante di Tonda Gentile Trilobata.

Nell’edizione 2018 ampio spazio è stato dato alle pratiche agronomiche di gestione del corileto, sia di quelle ormai da considerare come assolutamente necessarie e da porre in essere in fase di impianto, sia delle operatività tecniche che risultano funzionali, in produzione, alla buona pratica corilicola produttiva.

“Non poteva mancare, nell’edizione fresca di stampa, un particolare approfondimento su come si è affrontata, nelle precedenti due annualità, l’emergenza fitosanitaria causata dall’esplosiva diffusione delle popolazioni della Halyomorpha halys, la cimice conosciuta come ‘l’asiatica’”, prosegue Ballari, “Anche in questo caso un’esposizione tal quale dei dati e degli approfondimenti raccolti nelle ultime annualità, per favorire l’approfondimento e la conoscenza personale dell’argomento e delle problematiche connesse. Come noto questa cimice, arrivata a Cuneo nel 2013 dal Sud-Est Asiatico, si è diffusa su molteplici coltivazioni, non solo ortofrutticole. Nel comparto corilicolo le prime segnalazioni di danno sono del 2015 con un ‘trend di colonizzazione’ che ha richiesto la costituzione di un tavolo regionale di consultazione fra le differenti filiere produttive e, nello specifico del settore corilicolo, un coordinamento puntuale degli oltre 40 tecnici di base delle Organizzazioni professionali e delle Organizzazioni di prodotto, dell’Università di Torino e della Fondazione, che operano a vario titolo nella filiera corilicola”.

La copia cartacea della Guida può essere chiesta ai tecnici che partecipano al coordinamento corilicolo Agrion oppure presso i quattro centri sperimentali della Fondazione:

  • Sede Fondazione e Centro ricerche per la frutticoltura – via Falicetto, 24 – 12030 Manta (CN);
  • Centro sperimentale per la corilicoltura – piazza Oberto, 1 – 12060 Bossolasco (CN);
  • Centro sperimentale per la vitivinicoltura – Località Tenuta Cannona, 518 – 15071 Carpeneto (AL);
  • Centro sperimentale per l’orticoltura, fragola e piccoli frutti – via Albertasse, 16 – 12012 Boves (CN).