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“Nativi digitali, nativi ambientali” con Confcooperative, venerdì 16 febbraio a Torino


E’ dedicato alle generazioni future il settimo appuntamento di Prospettive digitali, che si terrà venerdì 16 febbraio, alle ore 9,15, presso la sede di Confcooperative Piemonte, in corso Francia 329 a Torino (fermata Marche della metropolitana).

I temi dell’innovazione e della comunicazione digitale, che caratterizzano la proposta, il 16 febbraio saranno coniugati a partire da un bene comune le cui implicazioni ricadranno sulle generazioni future in modo purtroppo drammatico, se non si provvederà in tempo alla sua salvaguardia: l’ambiente.

Che cosa possono fare le imprese cooperative, di ogni settore, per questo scopo? Quali sono le esternalità positive che possono mettere in atto? Come comunicare queste azioni nella Rete così da aumentare la reputazione aziendale e insieme essere parte attiva del cambiamento?

Il passaggio dall’economia lineare a quella circolare costituisce un momento epocale per le aziende, che dovranno, fin dalla progettazione del servizio o del prodotto, orientarsi verso il nuovo modello, peraltro già oggetto di alcune direttive Ue.

Due autorevoli relatori ci guideranno nel percorso. Roberto Cavallo, esperto di comunicazione ambientale e profondo conoscitore del comparto e il sociologo e psicoterapeuta Domenico Cravero, che ci accompagna nell’approfondimento degli aspetti antropologici, nella consapevolezza dell’importanza della promozione culturale per poter agire il cambiamento.

La rassegna, promossa da Federconsumo Confcooperative Piemonte, con il patrocinio dell’Ufficio regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro, è aperta alle cooperative di tutti i settori e agli amici della Pastorale e della cooperazione.

Per iscriversi al seminario, gratuito, occorre scrivere a cassetta.l@confcooperative.it entro e non oltre il giorno 13 febbraio. Le iscrizioni saranno accolte in ordine di arrivo fino al raggiungimento massimo del numero dei posti.

 

Di seguito gli abstract dei due interventi.

Abstract prima relazione

Comunicare vuol dire mettere in comune. Per mettere in comune occorre conoscere i meccanismi della reazione che si instaura tra chi porge il messaggio e chi lo riceve, ovvero il messaggio che vogliamo trasmettere, i canali di comunicazione, o i mezzi, l’universo nel quale siamo inseriti e soprattutto creare le condizioni per ricevere feedback. Senza feedback non c’è comunicazione. Il tutto secondo uno dei cinque assiomi della comunicazione della scuola di Palo Alto: non si può non comunicare.

Oggi, ragionando di mezzi, assistiamo a un’evoluzione rapidissima, non sono più solo la voce e il corpo, non sono solo più la Radio e la TV; i social rappresentano una straordinaria occasione se li conosciamo e ne rispettiamo i limiti. Comunicare l’ambiente significa mettere in comune ciò che ci sta intorno. La difficoltà è ancora maggiore perché ciò che sta intorno a ciascuno di noi è diverso, sempre, nel tempo, nella geografia, negli aspetti sociali, nell’educazione. Così in soli venti anni, ad esempio, siamo passati dalla necessità ambientale di gestire i rifiuti in modo diverso, avviando le raccolte differenziate (decreto Ronchi), all’emergenza socio-economica di riciclare i materiali, perché non abbiamo materie prime, subiamo gli effetti dei cambiamenti climatici, e i flussi migratori sono destinati a superare i 250 milioni di individui a causa di chi le risorse le va a cercare a casa di altri.

Roberto Cavallo Consulente, autore e conduttore di trasmissioni RAI dedicate ai temi ambientali: Geo & Geo, Ambiente Italia, Che tempo che fa, Uno mattina, Scala Mercalli, Petrolio, Nemo. Fondatore della coop. E.R.I.C.A. di Alba,  leader nella consulenza tecnica e di comunicazione ambientale con oltre 500 amministrazioni pubbliche servite nel mondo. Presidente di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale). Autore di oltre 70 pubblicazioni sui temi ambientali e naturalistici, in particolare sulla gestione integrata dei rifiuti e la comunicazione ambientale.

 

Abstract seconda relazione

Per indicare l’era geologica attuale, nella quale la causa principale delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche è l’uomo, è stato coniato il termine “Antropocene”. Questa fase, dagli effetti deleteri, può essere superata solo attraverso una nuova alleanza con la natura, ripensando a fondo gli stili di vita della popolazione. L’economia circolare assume piena responsabilità della salvaguardia del pianeta. Non si cura soltanto della produzione e dei consumi ma si propone di trattare anche gli scarti e le eccedenze. Diventa circolare perché interviene su tutto il ciclo produttivo.

Si può intendere e praticare l’economia circolare in senso ancora più pieno e complesso: ci si può prendere cura di persone fragili e vulnerabili, a volte trattati dalla società come “scarti”, messe a margine perché inadatte e improduttive. Riporre gli “scarti” al centro non è solo il primo servizio richiesto a chi opera per la cura del mondo. Se gli “scarti” sono umani, soprattutto se minori, è necessario fare ancora di più. Opera grandiosa da compiere è fare degli “scarti” una meraviglia, rendere evidente che ogni persona debole e provata dalla vita è importante ed essenziale per noi e per il futuro dell’umanità. Il senso del bello è un potente rimedio alla materialità insipiente del consumismo e un incitamento a denunciare gli errori dell’uso insensato e inumano della tecnologia e a superare il predominio dell’utile e del computabile. Il bello può diventare anche il punto di forza di un’educazione ecologica completa ed efficace.

Domenico Cravero sociologo, psicoterapeuta, fondatore della cooperativa sociale di agricoltura biologica Terra mia di Torino, con sedi operative in diverse località del Piemonte. Supervisiona e guida le equipe professionali di dieci comunità terapeutiche e di altri servizi educativi (come il Centro per l’educazione alimentare La Sana Terra di Grugliasco). Autore di numerosi libri, tra i quali alcuni di carattere antropologico: Nel cuore della vita, EMP, 2012; L’educazione del desiderio, EMP, 2012, L’educazione alla solitudine EMP, 2012; Cantare la terra Effatà 2015; Prendersi cura dell’amore LDC 2015; Vulnerabilità. EMP, 2016; Il dono (EMP, 2016). Sacerdote, è parroco in quattro parrocchie a Poirino.