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Moscato, accordi sottobanco? Una fantasia Coldiretti


“La filiera del Moscato – sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte – non può essere regolata da riti anacronistici che alterano gli equilibri all’interno della filiera stessa. I viticoltori sono un anello troppo debole che andrà rinforzato attraverso una profonda revisione di questo meccanismo, i cui effetti negativi sono stati limitati dal senso di responsabilità dell’Assessore Ferrero, di Coldiretti, della Produttori Moscato e dei non molti industriali dotati di buon senso. Sarà anche necessario recuperare il vero ruolo dei momenti di aggregazione di una produzione che negli ultimi anni si è attestata sui 100 milioni di bottiglie ed il cui valore economico delle sole uve, tra DOCG e mosti parzialmente fermentati, supera i 125 milioni di euro”.
Il direttore De Concilio usa un linguaggio criptico anziché forme di espressione diretta, per cui non solo non sono identificabili i destinatari delle critiche (chi sono i molti industriali dotati di poco buonsenso?), ma ci sfugge anche come il “senso di responsabilità” della Coldiretti sia riuscito a porre rimedio agli effetti negativi connessi a questo meccanismo della contrattazione. Se De Concilio chiarisse dove le “restanti rappresentanze del mondo” agricolo hanno sbagliato, potrebbe aiutarle a ravvedersi, prima che intraprendano altre strade sbagliate.
Secondo De Concilio la filiera del moscato è regolata da riti anacronistici che alterano gli equilibri all’interno della filiera. Invitiamo De Concilio, se conosce una soluzione più “moderna” in grado di ristabilire gli equilibri all’interno della filiera, ad esplicitarla ed a proporla a tutti gli attori della filiera. Siamo ansiosi di conoscerla.
De Concilio ci illumini anche su qual è “il vero ruolo dei momenti aggregazione”, così che anche il “resto della rappresentanza agricola” possa intraprendere la strada della verità che evidentemente, in materia di aggregazione della produzione, è nota solo dalla Coldiretti.
Strabiliante ed incredibile è poi l’affermazione contenuta nel comunicato della Coldiretti Piemonte a commento dell’accordo sul Moscato: “Un risultato che sconfessa clamorosamente gli accordi sottobanco che nelle settimane scorse erano saltati fuori con l’avallo degli industriali-imbottigliatori e di chi evidentemente nel resto della rappresentanza agricola e della cooperazione non ha interesse ad evitare la mortificazione del lavoro dei viticoltori”.
Quella degli accordi sottobanco per mortificare il lavoro dei viticoltori, tentati dal “resto della rappresentanza agricola”, sono un parto della fantasia sfrenata della Coldiretti, che non merita neppure di essere commentato. Il “resto della rappresentanza agricola”, ovvero Agrinsieme, ha sempre agito e continuerà ad agire alla luce del sole. Coldiretti se ne faccia una ragione.

Le sterili polemiche della Coldiretti non giovano al mondo agricolo. Soltanto con il dialogo il comparto può trovare equilibrio e sviluppo.

Lodovico Actis Perinetto – Presidente Cia Piemonte