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Micotossine, come prevenire i problemi pre-trebbiatura


“Sottolineiamo l’importanza di proseguire nella prevenzione delle problematiche micotossine aflatossine nelle pratiche colturali prima della raccolta”.
Lo suggeriscono i tecnici del Cipat/Cia ai produttori di mais da granella in prossimità della raccolta per meglio gestire il prodotto. Le indicazioni del Ministero della Salute e dell’EFSA hanno sollecitato un’attenzione da parte di tutti gli operatori al fine di salvaguardare l’integrità del mais dalla raccolta in poi e quest’anno riproponiamo l’importanza di proseguire nella prevenzione delle aflatossine nelle pratiche colturali prima della raccolta, puntando anche ad un rafforzamento delle tecniche anche per il 2015”.
Il Cipat/Cia pone l’attenzione su rotazioni culturali, lavorazioni del terreno, epoca di semina, irrigazione, difesa fitosanitaria, monitoraggio della coltura pre-raccolta.

Rotazioni culturali
Occorre evitare assolutamente la mono successione, abbassando così i rischi di tossine e gli attacchi di diabrotica, oltre che applicare la ‘condizionalità’ ed vincoli dettati dalla nuova Politica agricola comunitaria.

Lavorazioni del terreno
I residui delle culture precedenti, in particolare sorgo e mais, sono importanti fonti di inoculo: è preferibile una aratura a media profondità, o comunque una minima lavorazione con dissodatori.

Semina
Per il mais l’epoca di semina è fondamentale: anticipare troppo in presenza di basse temperature del terreno rallenta lo sviluppo della cultura, condizionandola per tutto il ciclo vegetativo. Negli ultimi anni le multinazionali sementiere suggeriscono di anticipare l’epoca di semina “per altre logiche che non favoriscono i maiscoltori”.

Irrigazione
La disponibilità idrica è importante: per chi ha la possibilità di irrigare oggi vi sono efficaci sistemi, sempre più localizzati al piede della pianta, che, garantendo le maggiori produzioni, permettono anche un risparmio idrico.

Difesa fitosanitaria
Il trattamento insetticida contro la piralide è fondamentale per la sanità della pianta.

Pre-raccolta
E’ importante il monitoraggio della coltura in preraccolta, 30 o 15 giorni prima della trebbiatura. In accordo con i centri di ritiro il controllo favorirebbe la giusta indicazione per capire dal punto di vista sanitario come classificare il mais.

Raccolta
Risulta essere una delle fasi ove è possibile intervenire maggiormente per il controllo della produzione di aflatossine. Lo sviluppo è favorito in campo da temperature elevate e da condizioni di forti stress della cultura nel periodo compreso tra maturazione fisiologica della granella e la raccolta e l’umidità della granella stessa. La formazione di questi metaboliti avviene a partire dalla fase di maturazione cerosa del mais e la riduzione del rischio aflatossine e fumonisine può essere perseguita raccogliendo il mais con umidità non inferiore al 22%, come previsto dalle recenti indicazioni scientifiche, e per altro evidenziato dalle esperienze e dai risultati della ricerca e sperimentazione degli ultimi anni. Occorre pertanto limitare la permanenza della coltura in campo dopo la maturazione fisiologica. Valori di umidità inferiori al 20% sono considerati ad elevato rischio in quanto possono favorire l’accumulo di aflatossine e fumonisine.

Conferimento prodotto
E’ opportuno che i tempi di raccolta e di trasporto siano concordati tra produttore, trebbiatore ed essiccatoio in modo tale che il completamento dell’essiccazione avvenga nel più breve tempo possibile: entro le 24/48 ore dal ricevimento.