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Manca l’equilibrio tra domanda e offerta


“Il problema numero uno per l’ortofrutta italiana è la mancanza di equilibrio tra la domanda e l’offerta. Non c’è art. 62 che tenga fino a che l’offerta resterà frammentata rispetto ad una domanda estremamente concentrata. È per questo che, a nostro avviso, l’aggregazione è e resta una necessità per tutelare i redditi dei produttori e per rafforzare la competitività delle nostre imprese ortofrutticole sia sul mercato interno che su quello internazionale”. Lo ha detto il Presidente di Fedagri-Confcoopeative Maurizio Gardini nell’ambito della tavola rotonda “Filiera Ortofrutta Italiana” organizzata nell’ambito del Macfrut di Cesena, principale evento fieristico del settore al quale hanno preso parte anche numerosi esponenti del panorama ortofrutticolo locale.
“Il modello cooperativo in cui la governance è assicurata da un sistema di controllo democratico e vi è un altissimo livello di mutualità, rappresenta la forma di aggregazione ottimale per perseguire l’obiettivo di massimizzare il valore aggiunto ai produttori” dichiara Domenico Paschetta, Presidente di Confcooperative Cuneo. “La cooperativa non può mai delocalizzare né l’approvvigionamento né la trasformazione del prodotto” – prosegue Massimo Gallesio, direttore di Confcooperatrive Cuneo che aggiunge – “E’ questo il vero valore che collega indissolubilmente la cooperazione al territorio e ne fa una garanzia a favore dell’occupazione, dello sviluppo e soprattutto della tutela del reddito dei propri soci.”
L’Alleanza delle Cooperative Agricole (Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital) rappresenta complessivamente 976 imprese, 29.000 addetti per un fatturato complessivo di 6,5 miliardi di euro.