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Mais, risale il prezzo? E’ presto per dirlo, ma…


Durante le ultime due settimane di dicembre 2014 i prezzi del mais nazionale non sono calati eccessivamente, poi sono leggermente risaliti, ma siamo ancora ben al di sotto del punto di pareggio.
Ci sarà un recupero? Difficile a dirsi: anche se i mercati internazionali hanno avuto qualche rialzo, il super raccolto italiano del 2014 fa sì che di merce ce ne sia veramente tanta. Oltre tutto molta merce presenta anche problemi sanitari (contaminazione da micotossine) di difficile gestione in particolare nel Nord-Ovest.
Queste problematiche hanno favorito i cereali foraggeri concorrenti, come frumento tenero e orzo, mentre il prezzo molto basso del mais non ha incoraggiato in modo particolare la domanda da parte dei mangimisti.
Vista la situazione di stallo sul mercato nazionale, un fattore positivo (soprattutto nei Paesi terzi) è rappresentato dal dinamismo della domanda mondiale, che dovrebbe passare da 940 a 963 milioni di tonnellate.
L’offerta resta enorme – la produzione mondiale del 2014 (982 milioni di tonnellate) non si discosta di molto da quella del 2013 (984 milioni di tonnellate) – ma il dato è ampiamente compensato dalla crescita del commercio mondiale, da 176 a 195 milioni di tonnellate.
Questi “fondamentali” hanno influito sulle quotazioni dei mercati a termine sia in Europa sia in Nord America. Il Matif (future di dicembre 2014) è passato nel periodo in esame da 147 a 157,25 euro/t. Anche a Chicago l’incremento di prezzo è stato di circa l’8%, grazie al grande dinamismo delle esportazioni. Il prodotto comunitario risente ovviamente della concorrenza soprattutto ucraina, ma le ultime quotazioni Fob Bordeaux (151 euro/t) stanno mostrando una buona tenuta.

(Fonte: Cia Piemonte)