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Ma il mais italiano continua a valere meno


Momento non facile quello attuale per il mais nazionale.
In campagna il raccolto prosegue e le notizie sulle rese non sono buone; come riportano le varie testate di settore negli areali più vocati della Pianura Padana, la siccità e le temperature da record del mese di luglio e di agosto hanno causato cali di resa dal -10/15% dove si è irrigato di più fino a un -30% negli appezzamenti ove si è fatto ricorso a interventi irrigui di soccorso di minor entità.
Anche sul fronte dei prezzi le notizie non sono buone: le quotazioni hanno iniziato a calare dopo gli aumenti di fine luglio.
Secondo quanto riporta il sito Obiettivo Cereali a Milano il mais normale vale 154 euro/t (-3 euro/t), quello con caratteristiche sanitarie superiori 169 euro/t (-4 euro/t). Analogo il calo sulla piazza di Bologna (-3 euro/t), che quota ora 173 euro/t.
Ma perché in Italia il prezzo del mais nazionale, anche il migliore in termini sanitari, da anni diminuisce, mentre quello di origine comunitaria e, ancora meglio, quello di provenienza extra Ue vale molto di più? Almeno 10 €/t il primo, 20 €/t secondo. Che il prodotto che si coltiva fuori dai confini nazionali sia di migliore qualità è tutto da dimostrare.

(Fonte: Cia Piemonte)