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Lotta integrata e norme fitosanitarie


La difesa integrata è un argomento di cui si sente parlare sempre più spesso, ultimamente. Essa sta assumendo via via maggiore importanza, in quanto è la sintesi di due concetti estremamente importanti: da un lato, la prevenzione e la soppressione di organismi nocivi per le colture e, dall’altro, la tutela ed il rispetto per il patrimonio ambientale.
La difesa integrata si basa su dei principi cardine, tra i quali spiccano:
– l’applicazione di metodologie ecosostenibili per la difesa dagli attacchi alle colture da parte di organismi nocivi;
– l’ampio uso di sistemi di monitoraggio e diagnosi precoce, basati su metodi scientifici;
– il ricorso a riferimenti per comprendere come e quando agire contro un determinato organismo nocivo;
– la preferenza dei metodi biologici ed ecocompatibili a quelli chimici;
– la selettività dei prodotti fitosanitari, al fine di portare avanti interventi mirati e non eccessivamente invasivi per l’ambiente;
– la riduzione, per quanto possibile, delle quantità di prodotti fitosanitari distribuiti e del numero di interventi di distribuzione;
– l’esame attento dei risultati ottenuti con l’applicazione di determinati prodotti, al fine di comprendere al meglio gli effetti dei medesimi sulle colture.
Queste linee guida assumono importanza specie nel quadro dell’entrata in vigore del Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2014 “Adozione del piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari”, che prevede l’obbligo di applicazione della difesa integrata per gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari.

Angelo Pasero (Agrieuro, Savigliano)