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L’internazionalizzazione discrimina l’agricoltura


Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha rinnovato ai ministri dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole la segnalazione già esposta al precedente Governo circa la grave discriminazione che viene attuata tra i settori produttivi del nostro Paese nell’ambito dei Consorzi per l’internazionalizzazione.
Ricordiamo che le norme relative alla costituzione dei Consorzi ed ai progetti che gli stessi possono presentare, fanno sì che il settore agricolo e parte di quello agroalimentare non possano beneficiare del contributo economico previsto fino al 50% delle spese nelle attività di internazionalizzazione.
Ovvero si verifica che due dei settori che usufruivano fino allo scorso anno dei medesimi sostegni degli altri (tramite le specifiche disposizioni soppresse dal “Decreto Sviluppo”) – che, peraltro, contribuiscono da protagonisti al trend positivo dell’export italiano – dal 2013 subiscono una grave discriminazione.
I due Ministeri competenti, dopo l’intervento di Confagricoltura, si erano impegnati ad approfondire la materia al fine di esplorare le possibili soluzioni.