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L’etichettatura è un bluff? Botta e risposta tra l’assessore Fava e il ministro Martina


Il decreto etichettatura per pasta e grano non esiste per l’Unione europea, è un bluff colossale del ministro Martina, perché la procedura utilizzata non porta a nulla”.

Giudizio tranchant, quello che l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, esprime sull’annunciato decreto etichettatura, che il ministro Maurizio Martina ha confermato ieri a Mantova, durante la presentazione del suo libro.

“Sono reduce da una serie di visite al Parlamento europeo e alla Commissione Agricoltura, nell’ambito delle quali ho avuto la possibilità di verificare di persona quale sia lo stato dell’arte – ha precisato Fava -. In Europa nessuno sa dell’esistenza di questo decreto, non è stato comunicato per tempo, non hanno mai avuto notifiche e, in un sistema che regolamenta il mercato interno dei singoli Stati con regole molto rigide, pensare che questo possa avvenire senza che l’Europa ne sia informata è quanto meno velleitario. Ma fa parte della liturgia alla quale siamo abituati con Martina”.

Il rischio è, appunto, il vuoto legislativo e l’iter procedurale quanto meno singolare. Al punto che l’assessore Fava dice: “Questo decreto non esiste per l’Unione europea e, dunque, chiunque lo volesse impugnare domani potrebbe averne assolutamente titolo. Anzi, io dico che chi non lo vorrà applicare potrà farlo tranquillamente, perché non sarà mai condannato”.

L’intervento dell’assessore Fava è avvenuto a margine dell’incontro con l’associazione Bni “Business Network International” Gonzaga, questa mattina al Go Park di Bagnolo San Vito.

LA REPLICA DI MARTINA

“Noi abbiamo fatto una scelta chiara di trasparenza sull’indicazione d’origine in etichetta e siamo pronti a difenderla in ogni sede nazionale e comunitaria. In attesa che ci sia una piena attuazione del regolamento europeo in materia, l’Italia garantisce ai consumatori il diritto a conoscere l’origine delle materie prime di latte, pasta, riso e derivati del pomodoro. I decreti sono pienamente operativi, come confermato anche di recente dalla decisione del Tar del Lazio che ha rigettato il ricorso per la sospensiva. Andiamo avanti per valorizzare le nostre filiere e tutelare il lavoro dei nostri agricoltori”.
Così commenta il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina la notizia del reclamo ufficiale presentato dall’organizzazione dell’industria alimentare europea FoodDrinkEurope alla Commissione Ue contro l’Italia per l’adozione dei decreti sull’indicazione obbligatoria di origine per il grano, riso e pomodoro.