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L’etichettatura britannica boccia il cibo cuneese


È il parlamentare cuneese Mino Taricco il primo firmatario della Risoluzione approvata, nella giornata di mercoledì 23 ottobre, dalle commissioni Salute e Agricoltura della Camera dei deputati sull’introduzione del nuovo sistema di etichettatura nutrizionale annunciato dal dipartimento della salute britannico.
Tale sistema, proponendo una classificazione dei cibi in “buoni” e “cattivi” tramite l’applicazione di bollini colorati (rosso, giallo, verde) sulle confezioni dei prodotti, aveva sollevato molte polemiche e preoccupazioni: da un lato una cattiva classificazione dei prodotti italiani, etichettati spesso con bollini gialli o rossi, dall’altro un conseguente calo del loro consumo con effetti negativi sul loro commercio.
La risoluzione approvata impegna il governo italiano, in primo luogo, a tutelare la produzione e l’export agroalimentare del Made in Italy, cercando di impedire che tale nuovo sistema possa rappresentare un danno all’attività delle industrie italiane attive in questo settore; in secondo luogo, a interrogare la Commissione Europea sulla compatibilità tra tale sistema di etichettatura e le norme comunitarie e, infine, a diffondere, tramite campagne informative ed educative anche mirate ai più giovani, sane abitudini alimentari basate su una
dieta equilibrata.
“Vogliamo evitare un grosso rischio per il nostro paese: il mercato britannico è infatti il quarto nel mondo per l’industria alimentare italiana, e nel 2012 ha avuto un valore complessivo di 2 miliardi e 250 milioni di euro. – commenta Taricco – Un sistema come quello britannico, la cui introduzione non è stata peraltro nemmeno notificata all’Unione europea, introduce un metodo scorretto per classificare gli alimenti, con pessimi effetti sulla nostra produzione: fornendo infatti informazioni parziali sui valori nutritivi dei cibi, esso non tiene conto della necessità, per una dieta corretta, di integrare gli alimenti gli uni con gli altri, e va certamente a discapito di molti prodotti di punta delle nostra industrie, classificati con un bollino rosso. Questa risoluzione
era necessaria e importante, sia per il presente e il futuro delle nostre aziende, sia per ribadire una corretta educazione alimentare.”
Secondo il rapporto 2013 della Camera di Commercio di Cuneo, la provincia granda ha esportato verso il Regno Unito, nel 2012, prodotti alimentari, bevande e tabacco per un totale di 202.298.237 €: un settore trainante, quello dell’agroalimentare, per il nostro territorio, i cui interessi devono dunque essere tutelati.