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Le risposte di Regione Piemonte e Unione montana Valle Maira alla marcia dei margari organizzata da Confagricoltura


“Apprezziamo che le istituzioni interpellate abbiano dato un riscontro puntuale alle nostre segnalazioni raccolte direttamente sul campo dai tanti imprenditori agricoli che lavorano in montagna. È segno che gli argomenti da noi evidenziati con la nostra iniziativa sono più che mai attuali e da affrontare con massimo impegno e seria determinazione”.

Così Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo commenta le risposte date dalla Regione Piemonte e dall’Unione Montana Valle Maira alla lettera trasmessa dall’organizzazione agricola dopo l’evento “Caluma el vache. Il ritorno della mandria a valle” svoltosi a Prazzo lo scorso 17 ottobre.

Nello specifico gli assessori regionali all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, e all’Ambiente, Alberto Valmaggia, hanno ricordato che a livello nazionale “giace da più di un anno” un piano di conservazione e gestione del lupo e hanno rimarcato gli aiuti messi in atto dalla Regione tramite il Psr (misure 10.1.6 e 4.4.2) per prevenire le predazioni e aiutare gli allevatori. Altro punto oggetto della risposta è stato il Sistema di aggiudicazione degli alpeggi, aree che in Piemonte ricoprono circa 300mila ettari, di cui il 42% di proprietà pubblica, in particolare comunale. “È stata approvata una metodologia comune finalizzata a definire una disciplina omogenea per l’affitto o la concessione di malghe di proprietà pubblica” si legge nella risposta della Regione, ma non è possibile imporre l’uso di questi schemi ai Comuni.

Da parte dell’Unione montana Valle Maira, invece, il presidente Roberto Colombero ha risposto, punto per punto, a tutte le questioni evidenziate da Confagricoltura: questione lupo, danni da fauna selvatica, eccessiva burocrazia, aggiudicazione alpeggi, interpretazioni fotografiche e viabilità. In chiusura la lettera sottolinea come negli ultimi anni gli “enti locali (Comuni e Unione) stanno facendo i salti mortali per mantenere in piedi un sistema che non è solo quello dei malgari e della zootecnia, ma il sistema comunità di valle, del quale i già citati malgari fanno indubbiamente parte”.

“Ribadiamo la nostra piena disponibilità ad affrontare le diverse problematiche evidenziate, entrando nel merito di ciascuna con tutti gli attori coinvolti, per trovare insieme soluzioni condivise nell’interesse unico di chi sulle nostre montagne produce eccellenze e tutela l’ambiente con il lavoro quotidiano”, conclude Enrico Allasia.