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Le “rinnovabili” agricole rischiano il fallimento


“Alla luce degli interventi normativi introdotti con il decreto ‘Destinazione Italia’, che ha ridotto pesantemente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e ha appesantito il carico fiscale, è indispensabile rivedere l’impianto delle nuove norme, al fine di assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e più in generale alla tutela dell’ambiente”.
Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo è netto nel commentare le novità previste dal Governo per il settore delle agroenergie.
Le nuove misure fiscali introducono novità importanti ed estremamente onerose per gli operatori agricoli, tra l’altro con un provvedimento estemporaneo e con effetti retroattivi.
“Si rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio economico-finanziario delle imprese agricole che hanno investito nel settore delle rinnovabili”, continua Abellonio.
La determinazione del reddito con l’aliquota del 25% sull’ammontare dei corrispettivi, con il cambio delle regole d’imposizione “in corso d’opera”, produce, infatti, effetti dirompenti sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario.
“Peraltro – sottolinea l’associazione – la pesante tassazione genera un gettito di gran lunga superiore a quanto stimato dal Governo, che impone un profondo ripensamento della misura, in particolare per i settori del biogas e delle biomasse, che utilizzano materia prima agroforestale, effluenti zootecnici, sottoprodotti, con positive ricadute economiche sul territorio. In questo ambito è indispensabile rilanciare una strategia di settore che eviti provvedimenti estemporanei, con effetti retroattivi”. Confagricoltura è impegnata in tutte le sedi, locali e nazionali, affinché vengano riviste in modo netto le misure previste dal Governo.