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Le reazioni alla sentenza sui Cobas del latte


Con sentenza emessa la scorsa settimana, la Corte di Cassazione ha posto fine al lungo iter processuale, iniziato più di dieci anni fa in primo grado al Tribunale di Saluzzo, che ha visto sul banco degli imputati i responsabili delle cooperative Savoia, costituite dai Cobas piemontesi del latte allo scopo principale di eludere il pagamento delle multe da parte degli splafonatori, consentendo ingiusti profitti e causando ingenti danni economici alla maggioranza dei produttori di latte che hanno operato nel rispetto delle leggi. La Suprema Corte, confermando la sentenza della Corte d’Appello di Torino del luglio 2011, ha così pronunciato la definitiva condanna a carico dei principali imputati per truffa aggravata e associazione a delinquere, facendo salva solo la prescrizione per alcuni reati accessori quali l’appropriazione indebita, lo svolgimento abusivo dell’attività finanziaria, il falso ideologico in atto pubblico. Gli imputati sono stati condannati anche alla rifusione delle spese sostenute dalle parti civili, tra cui Confagricoltura, insieme a Coldiretti, Cia, Confcooperative, Associazione Regionale Produttori Latte Piemonte e Cooperativa Piemonte latte, per l’assistenza legale e potranno anche essere perseguiti in sede civile per il risarcimento dei danni.

COLDIRETTI, GUARDARE AVANTI
“Gli allevatori non si debbono fermare a discutere di quote latte – osserva in un comunicato Coldiretti Piemonte -, un sistema che, tra l’altro, si sta chiudendo, e che ci porterà a tutti gli effetti verso il libero mercato. Occorrerà quindi pensare al lato economico vero, che interessa il settore e guardare con strategie economiche al futuro del prezzo del latte. Coldiretti ha messo in campo queste strategie con progettualità economiche a tutti note: dai contratti di filiera al prezzo del latte indicizzato, che scaturisce da parametri internazionali, che vanno a collocare il Piemonte in un sistema economico avanzato, che non si è fermato alla questione burocratica, come è spesso avvenuto per altre realtà”.

COMPRAL LATTE
In particolare, il riferimento è all’esperienza Compral latte: Compral-latte, la cooperativa nata a fine 2009 dalla collaborazione tra Coldiretti e Associazione allevatori, è oggi uno dei riferimenti del settore lattiero caseario regionale e non solo. In pochi anni, con oltre 3.000 quintali di latte conferiti al polverizzatore dell’INALPI di Moretta, remunerando i propri soci con il prezzo indicizzato, sta garantendo loro piena trasparenza. Il meccanismo del prezzo indicizzato, messo a punto dal Professor Daniele Rama dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona, tiene conto dell’andamento del mercato dei principali prodotti lattiero caseari mondiali ed italiani, nonché dei costi di produzione delle imprese agricole inseriti all’interno di un apposito paniere e aggiornati mensilmente. Inoltre, riconosce al singolo produttore un prezzo personalizzato in base alla qualità del proprio latte, retribuendolo a seconda del tenore di grasso e di proteine delle partite conferite. Ma il progetto economico Compral-latte non si è limitato solamente al prezzo del latte, ma ha cercato di strutturarsi e di andare a consolidare i rapporti fra i componenti della filiera, in un’ottica di sviluppo e di programmazione, in grado di salvaguardare la redditività delle aziende e nel contempo soddisfare le esigenze dell’acquirente finale. Di qui, la stesura d un protocollo di filiera, al quale hanno aderito i soci, con l’impegno a conferire la produzione per almeno 3 campagne a Compral-latte. A fronte di questo ulteriore impegno, ai produttori è stato riconosciuto un premio aggiuntivo di 3 cent./litro.