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Le piante da biomassa il 10 aprile a Lombriasco


Giovedì 10 aprile 2014 alle 14, presso l’Aula Magna delle Scuole Salesiane di Lombriasco (TO), si terrà il seminario dal titolo “Cedui a turno breve per la produzione di biomassa: analisi dell’intero ciclo produttivo”.
L’incontro viene organizzato per presentare i risultati ottenuti dalla sperimentazione che l’Istituto tecnico agrario “Don Bosco” di Lombriasco (TO), in collaborazione con la ditta ALLASIA PLANT, il CRA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura), la Facoltà di Agraria di Torino e il CNR-IVALSA, sta portando avanti sulla coltivazione di cedui a turno breve con specie arboree a rapida crescita, noti anche con il termine in inglese Short rotation coppice (SRC).
Si tratta di colture caratterizzate da elevate densita’ di impianto (1.100-8.333 piante per ettaro), ceduazioni ripetute ogni 2-5 anni e con ciclo colturale complessivo di circa 10 anni. I generi forestali più indicati alla coltivazione per le regioni padane sono pioppi, salici e robinia. Queste colture, opportunamente gestite, sono in grado di fornire elevati quantitativi di biomassa legnosa, sia in condizioni pedologiche favorevoli sia su terreni marginali o addirittura in aree contaminate.
I modelli colturali adottabili sono molteplici, in funzione del tipo di produzione che si intende ottenere e del tipo di meccanizzazione che si può attuare. In ogni caso è fondamentale ridurre i costi aumentando la meccanizzazione, utilizzando cloni/varietà o provenienze differenti nel tempo e nello spazio per evitare i rischi della monocoltura, in particolare i problemi di tipo fitosanitario.
La scelta dei suoli è fondamentale poiché i costi sono fissi e i margini di guadagno sia per l’agricoltore che per l’utilizzatore sono piuttosto ridotti. Le SRC, oltre a dare un contributo alla riduzione dei gas serra e alla sostituzione dei combustibili fossili, possono assolvere anche ad altre funzioni quali la biofiltrazione delle acque reflue di scarichi civili ed agro-industriali o la fitoestrazione sui terreni inquinati da metalli pesanti, oltre a contribuire all’aumento della a biodiversità a livello di microfauna del suolo e a aumentare la sicurezza idraulica del territorio in quanto inondabili.
L’iniziativa, nata specificamente con lo scopo di portare a conoscenza degli allievi dell’Istituto tecnico agrario i risultati degli studi condotti dalla suddetta attività di sperimentazione, viene ampliata ed aperta alla partecipazione di exallievi, professionisti, imprenditori agricoli, tecnici del settore e studenti universitari.
Al termine dell’incontro, il quale non comporta oneri a carico dei partecipanti, verrà rilasciato, a coloro che ne faranno richiesta, un attestato di partecipazione, il quale potrà essere utilizzato anche ai fini del riconoscimento dei crediti per la formazione continua degli Ordini Professionali.