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Le nuove compensazioni Iva favoriscono gli allevatori di suini e bovini


La Legge di Bilancio, di cui si sta tanto parlando negli ultimi giorni, complice la ventata di novità che ha portato all’interno dell’ordinamento italiano, interessando vari settori, si sofferma anche sulle aliquote IVA per le cessioni di animali vivi della specie bovina e suina.

Ricalcando quanto già avvenuto per il 2017, la Legge di Bilancio ha stabilito che le percentuali di compensazione applicabili agli animali vivi delle specie bovina e suina sono innalzate, per ciascuna delle annualità 2018, 2019 e 2020, rispettivamente in misura non superiore al 7,7% e all’8%.

Essendo stati fissati dei tetti massimi alle percentuali di compensazione, ma non ancora il valore puntuale delle medesime, occorre attendere un apposito decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per quantificare con certezza l’IVA dovuta nell’ambito delle operazioni di vendita.

Una delle strade che potrebbe essere intrapresa, per il momento semplicemente a titolo di ipotesi, vedrebbe la conferma delle percentuali di compensazione già previste per il 2017, le quali si attestavano al 7,65% per le cessioni di animali vivi della specie bovina ed al 7,95% per le cessioni di animali vivi della specie suina.

Logicamente, per conoscere con certezza i valori stabiliti, occorrerà attendere l’apposito provvedimento. Per il momento, però, si possono apprezzare i vantaggi a favore dei settori bovino e suino, in quanto, ad una maggiore percentuale di compensazione, corrisponde una minore imposta a debito da versare.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)