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L’anagrafe equina c’è. In Italia, 426 mila cavalli


Sulla vicenda dei tortellini con carne di cavallo, mentre il ripieno doveva essere di puro manzo, sono state scritte pagine intere sui giornali. Tra le molte cose giuste messe in evidenza, circa la necessità di garantire i consumatori con una sicura tracciabilità della materia prima, è sfuggita una considerazione non appropriata, vale a dire l’assenza di un’anagrafe equina, a differenza di quanto accade per i bovini.
In realtà, fa notare l’Associazione Provinciale Allevatori di Cuneo, l’Anagrafe Nazionale Equidi esiste (in Italia come in Europa). Istituita con Legge nel 2003, l’anagrafe equidi dal 4 luglio 2007 è affidata all’AIA (Associazione Italiana Allevatori) per tramite degli specifici uffici istituiti presso le Apa sull’intero territorio nazionale, tant’è che all’anagrafe equina nazionale sono oggi regolarmente iscritti e registrati circa 426.000 cavalli, 57.150 asini, 5.899 muli e 150 bardotti (ibrido fra un’asina e un cavallo stallone).
La procedura per chi vuole detenere un cavallo, o un altro equide, è rigorosa. In via preliminare il luogo di detenzione deve essere denunciato ai Servizi Veterinari della Asl che, verificata la sussistenza dei requisiti di idoneità, ne registrano in banca dati la posizione, titolarità, ecc. Successivamente il detentore deve recarsi presso gli Uffici Anagrafe Apa per registrare in BDE il cavallo.
Una volta registrate le generalità del proprietario (ogni cavallo è legato a un codice fiscale) il luogo di detenzione ed il codice di stalla rilasciato dall’Asl, l’ufficio invia in allevamento un veterinario convenzionato che procede alla registrazione dei dati segnaletici ed all’inserimento sottocute di uno speciale microchip di identificazione elettronica che impedisce ogni possibilità di manipolazione, ancor più della marca auricolare attualmente applicata ai bovini. Una volta definito se il soggetto sarà destinato alla produzione di alimenti (DPA) o all’attività sportiva, l’ufficio Apa procede alla definiva registrazione in Banca Dati ed al rilascio del previsto documento di identificazione (Passaporto) che, da quel momento, dovrà seguire l’animale in ogni suo spostamento. Inoltre ogni eventuale passaggio di proprietà deve essere registrato e aggiornato presso gli uffici anagrafe. Quando nasce un puledro stessa procedura: visita, catalogazione, applicazione del microchip.
Per quanto riguarda le importazioni, i soggetti provenienti dalla Cee dovrebbero giungere in Italia scortati da regolare Passaporto rilasciato dalle autorità competenti dei paesi di origine ed idonea documentazione sanitaria sottoposta a verifica degli Uffici Veterinari di confine italiani al momento dell’importazione.
Infine sotto il controllo dei Servizi Veterinari Pubblici e come previsto dalla vigente normativa in materia, nessun cavallo privo di passaporto e registrazione in anagrafe può essere macellato e tantomeno inviato alla produzione di alimenti destinati all’uomo.