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L’agricoltura perde l’agroindustria guadagna


Nel 2016 il valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca, rileva l’Istat, ha segnato un calo del 5,4% a prezzi correnti e dello 0,7% in volume, determinato in buona parte dal crollo delle produzioni olivicole (-44,7% in volume). I prezzi dei prodotti agricoli venduti risultano in forte calo (-3,4%), mentre i prezzi dei prodotti acquistati segnano una flessione meno marcata (-1,5%).

Per contro, nell’industria alimentare il valore aggiunto ha segnato nel 2016 una crescita nominale dell’8,1% e dello 0,4% in volume, mentre le Unità di lavoro sono aumentate, rispetto all’anno precedente, dello 0,5%.

Grazie a questa spinta, il valore aggiunto dell’intero comparto agroalimentare cresce dello 0,4% in termini correnti e dello 0,1% in volume. Nel complesso, la produzione agricola evidenzia una leggera diminuzione in volume (-0,5%), originata dalle difficili condizioni climatiche che hanno caratterizzato il 2016 e, in particolare, dalla diffusa siccità provocata dalle alte temperature nella stagione estiva.

Nonostante l’andamento non positivo del settore agricolo – prosegue l’Istat – le Unità di lavoro crescono complessivamente dello 0,9%; particolarmente pronunciato è l’incremento delle unità dipendenti (+2,3%), cui si associa una lieve crescita di quelle indipendenti (+0,3%).

Risultati positivi si registrano anche per l’industria alimentare, dove l’incremento delle Unità di lavoro è pari allo 0,5%.

(Fonte: Cia Piemonte)