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L’agricoltura ha futuro Scommessa della Granda


Oltre seicento tra dirigenti e soci hanno partecipato questa mattina alla convention di Coldiretti Cuneo che ha celebrato il settantesimo compleanno nel teatro Toselli.
Presente il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo con il delegato confederale alla direzione cuneese e piemontese Bruno Rivarossa.

Il ministro Maurizio Martina, trattenuto per impegni improvvisi nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto, è intervenuto telefonicamente. Erano presenti il viceministro all’agricoltura Andrea Olivero, l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo Federico Borgna, il prefetto di Cuneo Giovanni Russo, parlamentari e consiglieri regionali nonché rappresentanti delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte.

Delia Revelli, presidente provinciale e regionale di Coldiretti ha caratterizzato la convention con la determinazione di ottenere la giusta attenzione da parte della politica e delle istituzioni verso il mondo agricolo. Argomento poi fortemente sviluppato con convinzione dal presidente confederale Roberto Moncalvo che ha chiesto chiarezza e trasparenza, ma soprattutto ha evidenziato la necessità che vi sia una maggiore assunzione di responsabilità da parte della politica in termini di decisioni e di semplificazioni.

E’ toccato a Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Crc, affrontare gli aspetti economico finanziari che colpiscono le imprese agroalimentari in questi anni difficili. Ha anche evidenziato che il mondo delle Fondazioni di origine bancaria piemontesi è disponibile a favorire investimenti attraverso il fondo Ream che ha già effettuato interventi che le imprese hanno dimostrato di apprezzare.

Infine l’intervento del magnifico rettore dell’Università degli studi di scienze gastronomiche di Pollenzo Piercarlo Grimaldi che ha ricordato come le radici del nostro Paese e quelle della provincia di Cuneo e del Piemonte in particolare siano fortemente ancorate a percorsi virtuosi di impegno e di lavoro che hanno permesso di caratterizzare le nostre produzioni con eccellenze che non sono nicchia ma economia vera.

DELIA REVELLI
L’AGRICOLTURA CHE VOGLIAMO

“Dobbiamo fare una progettualità che deve ridare dignità ai nostri imprenditori, che da sempre ci credono e vogliono continuare a crederci: e hanno investito con tanti sforzi. Noi ci auguriamo che le Istituzioni riconoscano all’agricoltura questo ruolo e le diano la possibilità di crescere. Non vogliamo un’agricoltura assistita e interventi pubblici a pioggia, ma misure strutturali che mettano in movimento e attivino le nostre imprese agricole. Stiamo lavorando a livello cuneese e piemontese con quella parte del mondo finanziario che crede nel territorio per dare reale valore all’agricoltura. Nello stesso tempo cerchiamo sinergie e collaborazioni, solo in questo modo, facendo squadra con l’economia virtuosa, si può creare un benessere reale del nostro territorio. Questa è l’impostazione che vogliamo darci per il futuro.
L’agricoltura ha futuro! Non abbiamo mai pensato, dando il titolo a questo convegno, che fosse una domanda. E’ una esclamazione di cui siamo convinti e dopo questo confronto, con gli importanti relatori di oggi ne siamo ancora più convinti.
Partendo dalle nostre tradizioni, dalla nostra cultura e dal nostro modo di essere, vogliamo trasmettere i nostri valori alla società: agricoltura è fare economia e guardare al tempo stesso alle esigenze dei consumatori e di tutto un territorio.
La nostra è un’agricoltura che salvaguarda e tutela il territorio, rimanendo nelle zone più difficili, che è vicina e a chi è più in difficoltà, condividendo con solidarietà ciò che ha con chi ha ancora meno. L’agricoltura è quello che può essere il futuro dell’economia non solo nel nostro cuneese, ma su tutto il territorio e che potrà dare un futuro migliore all’Italia intera.
La nostra proposta è avere più attenzione e disponibilità di ascolto verso questi imprenditori che rappresentano uno spaccato importante dell’italianità e auspico che vi sia attenzione a tutti i livelli: la grandezza e la forza ce la danno i nostri soci, per i numeri che conferiscono a Coldiretti Cuneo.
Il nostro territorio non è solo la pianura, le grandi aziende, noi dobbiamo ricordarci delle nostre bellissime e grandi vallate che però hanno difficoltà. Stiamo progettando delle attività che vadano a salvaguardare le popolazioni che vivono in aree marginali, dove tutto va a chiudersi con la volontà di salvaguardare l’ambiente e tutelarlo. Ascoltando le esigenze di chi vive la montagna, iniziando da un’agricoltura minore, ma specializzata, vogliamo continuare a dare vita a queste zone.
E’ un’agricoltura che creerà eccellenze e sviluppo turistico a tutelare le vallate, a gestire il patrimonio boschivo, andando ancora oltre, per creare nuovi posti di lavoro e nuove sinergie”.

ROBERTO MONCALVO
GLOBALIZZARE LE REGOLE

“L’agricoltura ha margini di crescita. In queste settimane tutti parlano di Trump. Ha fatto clamore la sua elezione e le sue decisioni. Io voglio parlare di agricoltura: questo personaggio è stato eletto e la stragrande maggioranza degli americani è con lui. Sta tentando di dare una risposta al popolo americano. In America il ceto medio perde potere, le disuguaglianze sociali aumentano, la pressione dell’immigrazione sale, le minacce del terrorismo si fanno sentire, vivono la competizione sleale di prodotti che arrivano da paesi in cui l’unica cosa che conta è il basso prezzo.
Quelle domande sono le stesse che hanno condotto alla Brexit e che animano noi cittadini europei, che abbiamo bisogno di risposte nuove e coraggiose. Dove sta l’agricoltura in tutto questo? Spesso è una vittima sacrificale. Ciò nonostante, l’agricoltura è l’unico settore che è riuscito a fare occupazione e a permettere ai giovani di entrare e aprire nuove attività.
La questione di fondo è che i nostri prodotti costano di più perché valgono di più, perché danno valore al territorio e alle persone che vi lavorano, rispettando l’ambiente e salvaguardandolo, anche sotto il profilo della salute dei consumatori, i controlli li facciamo bene (a livello europeo con i residui chimici siamo ben sotto i limiti). Questi elementi non vengono considerati e non entrano negli accordi i quali si fanno solo guardando ai prezzi. Se vogliamo affrontare le questioni, da una globalizzazione che guarda solo al prezzo dobbiamo guardare ad una globalizzazione che tiene conto delle condizioni dei lavoratori e della tutela del territorio: su questo l’Europa dovrebbe fare molto di più , speriamo che questa situazione che oggi crea tensioni la aiuti ad avere più coraggio.
Noi come imprenditori abbiamo un ruolo che va ben oltre la produzione di cibo e che va a salvaguardia del territorio. Non dimentichiamo che i primi datori di lavoro in Europa sono le aziende agricole e agroalimentari: abbiamo bisogno di una Pac, che dia risorse a chi vive di agricoltura e l’agricoltura ha un futuro se a livello europeo riusciamo a trasferire questi valori nelle decisioni quotidiane per prendere giuste decisioni”.

GIANDOMENICO GENTA
L’EFFETTO MOLTIPLICATORE

“Qui, oggi, si respira il vero valore dell’agricoltura. I nostri giovani stanno avvicinandosi all’agricoltura. Abbiamo una provincia che è vocata a questo scopo, pertanto è doveroso investire nel settore. Le risorse che investiamo avranno un effetto moltiplicatore. Per far tornare i giovani nelle nostre zone marginali, a volte ci vuole poco, e noi come fondazione aldilà dei grandi progetti di filiera, vogliamo mettere il nostro impegno.
Ci vuole molta attenzione all’economico e all’agricoltura: serve un salto di qualità nella trasformazione dei prodotti, non possiamo essere una realtà che produce. Noi dobbiamo pensare a trasformarli, dando un valore aggiunto che rimanga nelle nostre terre. Dobbiamo essere prima di tutto noi a crederci.
Ogni anno, come Fondazione Crc, investiamo venti milioni di euro sul territorio. La Fondazione vuole essere il carburante di iniziative che vengono condivise con le categorie e tra queste la Coldiretti in primis, per capire qual è il modo migliore per investire le nostre risorse. Il fondo Ream costituito dalle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, rappresenta la concreta risposta per avviare e sostenere questi investimenti”.

PIERCARLO GRIMALDI
UNA PROVINCIA SINCERA

“La mia generazione ha vissuto la diaspora dalle campagne, siamo andati tutti a farci operai, abbiamo imparato la divisione e la parcelizzazione del lavoro e nel contempo abbiamo perso la nostra identità, pur di massimizzare i nostri profitti. Un prezzo troppo pesante. L’unico luogo in cui oggi vado a valorizzare la mia identità è quello dell’agricoltura. La campagna non solo è una risorsa produttiva, ma diventa una risorsa di umanità straordinaria. Come dice un grande scrittore di questa terra, Cesare Pavese, fare il contadino vuol dire vestire la terra ed è a questo valore che dobbiamo ispirarci.
In questo processo, la tradizione può essere un elemento dell’agricoltura del futuro. Il cibo è un momento di felicità e di piacere, ma è anche quella cosa che ritaglia la povertà dalla ricchezza, la guerra dalla pace.
Partendo dalla centralità del cibo, vediamo il vero valore dell’agricoltura. Essa non vede riconoscimenti, ma nella nostra società quello che di buon arriva, arriva dal mondo della terra. Da questo grande paesaggio, plasmato dall’uomo, che dà una garanzia per la nostra Nazione. Se io dovessi esprimere che cos’è questa provincia, posso dire che è una provincia sincera, che fa del buono, pulito e giusto, una trinità con cui ci relazioniamo tutti i giorni: e avremo grandi traiettorie di sincerità se sapremo lavorare in questa direzione.
L’agricoltura ha futuro! Il cambiamento lo vedo solo in questo modo. Un’umanità che in futuro avrà sempre più rapporti diretti con l’agricoltura e il territorio non riuscendo ad essere concorrenziali su altri fronti, dobbiamo investire sull’agricoltura e sui prodotti che si portano dietro un patrimonio di narrazione straordinaria dei valori che la terra ci trasmette”.

ANDREA OLIVERO
QUALITA’ E TRACCIABILITA’

“Per il futuro, vogliamo trovare soluzioni, guardare avanti con l’ottimismo che voi esprimete. I passi già fatti possono andare a scandire anche le tappe a venire: guardiamo alla garanzia del prodotto italiano, al lavoro enorme fatto per l’innovazione dei prodotti, in sinergia con il mondo degli investimenti che supportano l’innovazione, con un’università di eccellenza e la fondazione Crc. L’agricoltura italiana compete per la qualità. Senza qualità non c’è sviluppo. Abbiamo cercato di investire sulla tracciabilità, per dare al consumatore la possibilità di scegliere la qualità, andando a togliere l’idea del prodotto come commodity. È questa la battaglia in cui dobbiamo scommettere i prossimi settanta anni.
Voglio ribadire che ci sarà questo impegno comune, del Governo e di Coldiretti a supportare tutto questo”.

MAURIZIO MARTINA
LE SFIDE AGRICOLE

“Ci tenevo a salutare tutti voi, ringraziando per il lavoro che fate tutti i giorni, e all’impegno per affermare le buone ragioni dell’agricoltura cuneese e piemontese. Abbiamo lavorato tanto in questi anni. Abbiamo portato a compimento scelte importanti: la diminuzione della pressione fiscale, l’abolizione di Imu e Irpef. Abbiamo lavorato sul fronte generazionale. Ci riferiamo alla legge di bilancio: grazie ad una proposta fatta dai vostri giovani, abbiamo lavorato per la decontribuzione dei under 40. Sono contento che si sia portato a compimento il lavoro della piemontese IGP. Sulla zootecnia, un riconoscimento va dato sull’etichettatura d’origine del latte e dei formaggi. Ci abbiamo lavorato molto, credo vada riconosciuto questo sforzo che in chiave europea ci ha messo in evidenza per la battaglia dell’etichettatura d’origine, che sarà sempre più una sfida. So che dobbiamo fare un lavoro importante sulla frutta e ortofrutta. Non posso scordare la semplificazione del Testo Unico per il settore vitivinicolo.
Non nascondo che ci sono tante questioni da risolvere, ma posso dire che in questi mesi, abbiamo cercato di essere concentrati sulle sfide agricole. Sono certo che avremo ancora un sacco di lavoro da fare insieme e per come posso vi faccio gli auguri per questo straordinario settantesimo anniversario e vi chiedo di restare esattamente come siete e di continuare a rappresentare gli interessi degli agricoltori e dei territorio con la forza che avete”.