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L’accordo tra UE e Marocco penalizza la frutta cuneese


“Lunedì 1 ottobre è entrato in vigore il nuovo accordo di liberalizzazione degli scambi tra l’UE e il Marocco, fortemente punitivo per le nostre produzioni”. Lo ricorda la Confagricoltura di Cuneo, rimarcando come l’accordo preveda misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli ben più favorevoli al Marocco che all’Europa, che comporteranno un aumento delle importazioni di ortofrutta e altri prodotti mediterranei a causa della diminuzione dei dazi doganali.
Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio aveva già più volte espresso tutte le sue perplessità in merito a questo accordo: “È evidente che questa intesa così com’è stata approvata risulta ben più favorevole al Marocco che ai Paesi europei, in particolare per quanto riguarda il settore dell’ortofrutta – ha sottolineato – e, all’interno dell’Europa, è più vantaggiosa per le produzioni dei Paesi continentali che per quelle dei Paesi mediterranei. Potremmo ritrovarci sul mercato prodotti che non rispettano i nostri rigorosi sistemi di controllo e non sono chiamati a sottostare alla nostre regole, dando origine così a forme di concorrenza che penalizzeranno anche le aziende cuneesi”.
Confagricoltura, pur non avendo pregiudizi nei confronti di negoziati avviati dall’Unione Europea, ha manifestato da subito le sue perplessità circa questa intesa, ritenendo che per tutelare le produzioni italiana sia “indispensabile operare in una logica di reciprocità delle norme e di ravvicinamento dei requisiti di qualità, senza i quali l’apertura dei mercati genera squilibri, anziché sviluppo. Qualsiasi apertura delle frontiere agricole, deve fondarsi su regole condivise che tutelino gli interessi del sistema agricolo e raggiungano risultati bilanciati”.
Proprio al Macfrut di Cesena, che ha da poco chiuso i battenti, la Confagricoltura ha insistito sulla competitività e sulla produttività, per il settore ortofrutticolo italiano. “Abbiamo capacità di leadership sui mercati, a patto che non si tengano posizioni rinunciatarie – ha detto il presidente nazionale Mario Guidi -. Il nostro sistema va sostenuto, tutelato, liberato dal giogo della burocrazia e inserito in una più estesa e solida rete di aggregazioni e non colpito da accordi penalizzanti”.