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La nuova Legge di Bilancio sancisce l’equiparazione dei familiari coadiuvanti al coltivatore diretto, ecco i vantaggi


La Legge di Bilancio 2019, approvata negli ultimissimi giorni del 2018, si è presentata, come al solito, ricca di novità.  Tra queste, vale la pena evidenziare il comma 705 dell’articolo 1 della predetta Legge, il quale recita “I familiari coadiuvanti del coltivatore diretto, appartenenti al medesimo nucleo familiare, che risultano iscritti nella gestione assistenziale e previdenziale agricola quali coltivatori diretti, beneficiano della disciplina fiscale propria dei titolari dell’impresa agricola al cui esercizio i predetti familiari partecipano attivamente”.

In sostanza, dunque, i familiari coadiuvanti potranno godere di un’equiparazione al coltivatore diretto titolare dell’impresa agricola, con tutta una serie di conseguenze a livello fiscale, al ricorrere contemporaneo di due requisiti fondamentali:

  • Appartenenza al medesimo nucleo familiare del coltivatore diretto di riferimento.
  • Iscrizione all’Inps quali coltivatori diretti.

Una disposizione normativa del genere, quindi, potrebbe essere d’aiuto nello sciogliere alcuni dubbi interpretativi che, in più di un frangente, potevano presentarsi in sede di applicazione concreta di determinate regole. In altri casi, invece, si porrebbe come conferma ad orientamenti interpretativi che già tendevano a sostenere tale equiparazione.

Nel tentativo di comprendere la ratio di tale norma, poi, viene da pensare che il legislatore abbia voluto espressamente precisare tale equiparazione, in quanto, in concreto, il familiare coadiuvante appartenente allo stesso nucleo del coltivatore diretto di riferimento e che, insieme a lui, essendo iscritto all’Inps, versa i contributi e aiuta materialmente nello svolgimento dell’attività agricola, non vada considerato in maniera differente sul piano fiscale.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)