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La lezione magistrale di Enzo Bianchi a Bra


Nella splendida cornice barocca della parrocchiale di Sant’Andrea a Bra, si è svolta questo pomeriggio la cerimonia di conferimento della laurea Honoris Causa al priore di Bose Enzo Bianchi.

Ad aprire la cerimonia è stato il saluto dell’arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia, che ha espresso il suo apprezzamento per il riconoscimento che l’UNISG ha attribuito a Enzo Bianchi, alla luce del suo pluriennale impegno nei confronti dei poveri e di chi non ha cibo, facendo riferimento a papa Francesco, alla sua Enciclica “Laudato sì” e al Giubileo della Misericordia.

Ha quindi preso la parola il rettore prof. Piercarlo Grimaldi, che ha esposto la Laudatio contenente le motivazioni per le quali l’Università di Scienze Gastronomiche ha attribuito la laurea Honoris Causa al priore di Bose.

LE MOTIVAZIONI DELLA LAUREA

“Enzo Bianchi è uno dei più prestigiosi studiosi che stanno a fondamento delle scienze gastronomiche: la sua letteratura è ampia e articolata per contenuti e impianto complessivo del lavoro. Padre Bianchi ha contribuito al definirsi della gastronomia come scienza, dando un grande contributo ai tratti fondativi di questa disciplina che fino a poco tempo fa veniva ancora considerata un’inferma conoscenza. Mentre il pensiero accademico di Pollenzo si propone di definire le prassi teoriche e metodologiche della disciplina e sostanziarle con ricerche di terreno che ne certificano la fondatezza scientifica, Bianchi cerca con religiosa razionalità di recuperare il cibo alla fede, di ricondurre nel suo alveo di dottrina il nutrimento quale parte fondante della religione, perché tratto costitutivo del corpo che è di origine divina. Questo suo agire teorico e metodologico è fondamentale per il nostro modello di conoscenza della gastronomia, perché aggiunge al nostro dialogo interdisciplinare un patrimonio teologico che lo rende olisticamente più solido, epistemicamente più consistente.
Benvenuto priore di Bose, nella tua nuova communitas del cibo, nell’Università di Scienze Gastronomiche, che ti accoglie a braccia aperte e ti chiede di unirti al nostro tavolo e di spezzare insieme il nostro pane quotidiano, quello della ricerca che ci accomuna”.

LA LECTIO MAGISTRALIS

Enzo Bianchi ha accolto il riconoscimento con parole di gratitudine presentando una Lectio di rara profondità.
“Cari amici, io resto convinto che un essere umano, deve amare questa terra come se stesso. Il grande comandamento dice: ‘Amerai il tuo prossimo come te stesso’ . E si badi bene: l’altro non è solo il mio prossimo umano, ma sono anche fratello sole, sorella luna, sorella acqua, l’animale, l’albero, il fiore, il sasso. L’ecologia è assolutamente un preliminare all’eco-spiritualità, e se restasse solo scienza, non ispirante e non vissuta, sarebbe veramente inutile.
Nell’autentica tradizione cristiana l’universo non è antropocentrico, ma è una comunità di co-creature, tra le quali l’uomo è un animale come gli altri e insieme agli altri.
Il mondo è stato creato per l’umanità e l’umanità per il mondo: di questo sono certo! Ecco perché la mia spiritualità è sempre eco-spiritualità, ecco perché il cibo è al cuore della vita secondo lo Spirito. Non è possibile vita spirituale senza consapevolezza del cibo”.

L’IMPORTANZA DELLA TAVOLA

Bianchi ha quindi portato una significativa e toccante riflessione sul concetto della tavola.
In primo luogo, partendo dalla tavola della sua infanzia in famiglia: povera, ma sempre ospitale e aperta a viandanti, poveri, mendicanti. Da qui, la sua idea di tavola come luogo di accoglienza dello straniero.
Quindi la tavola monastica, dove si impara a condividere, ma anche a gestire con misura sia il cibo che la parola, per finire alla tavola eucaristica, essenziale per la vita cristiana. A questa tavola Gesù ha accolto giusti e peccatori, poveri e ricchi. Ha condiviso pane, simbolo di vita, ma anche vino, simbolo di gioia e amore. Bianchi ha ribadito come quella eucaristica sia la tavola dell’alleanza, dell’amore fraterno e dell’apertura all’altro.

L’INTERVENTO DI CARLIN PETRINI

Il presidente dell’UNISG Carlo Petrini ha infine concluso la cerimonia: “La lezione di Enzo Bianchi è un regalo per tutti noi, un tassello importante per la visione olistica della gastronomia, visto che l’approccio alla spiritualità è l’elemento distintivo della socialità e della cultura del cibo”. E rivolgendosi agli studenti dell’ateneo ha concluso: “Conservate questa lezione nella memoria e nel cuore, e consideratelo un tassello importante di quel percorso formativo che vi ha portato a vivere e studiare in questo angolo di basso Piemonte”.

(nella foto: Piercarlo Grimaldi e Enzo Bianchi)