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La controversa immagine della madonna di Lourdes


Sono stato in questi giorni alla periferia di Saluzzo, dove abita don Cesare Maero, in una grande casa di campagna dei suoi avi, e dove fino a vent’anni or sono, viveva anche la sorella Elda, donna di casa e, come lui, delicata artista del pennello. Don Cesare è ora in pensione quale professore delle Medie. Tuttavia, dopo anni di attività e di pastorale, non pensa certo a godersela in pace; ma con la versatilità di sempre, continua a mettere a frutto i suoi non pochi talenti, in particolare come consultore diocesano per l’Arte Sacra, quale allievo dell’Accademia Albertina di Torino, occupandosi inoltre dei ragazzini dagli occhi a mandorla di Bagnolo, a cui insegna con l’italiano, anche l’arte di vivere. Come abbia potuto imparare il cinese a settant’anni, rimarrà pur sempre un mistero.

LA RAGAZZINA DI VALMALA
Ma ecco comparire, tra i molti suoi dipinti, anche quello che egli sta ultimando sul muro di casa: una graziosissima Vergine, negli atteggiamenti della Madonna di Valmala, dalle braccia aperte, con velo azzurro e veste rosa… Quello che colpisce e che sa di rivoluzionario nella iconografia pittorica, sta nel fatto che quella è soltanto una ragazzina, che noi tradizionalmente, vorremmo vederla presto Signora, Madre, Notre Dame, come l’avrebbero voluta i signori e l’autorità religiosa di Lourders.
Don Cesare, abile pittore dei volti infantili, non avrebbe potuto far di meglio… A sua insaputa, ha così comprovato un fatto certo, come dimostrato dagli studiosi degli avvenimenti della cittadina dei Pirenei, che cioè, la Madonna apparsa a Bernardetta era ragazzina, e non già donna, adulta, Madre, Signora, come vorrebbe la tradizione ufficiale.

BERNARDETTE NON CI HA INGANNATI
A chi apre l’ultima fatica letteraria di Vittorio Messori “Bernardette non ci ha ingannati” (Mondadori, 2012) ne trova le prove schiacciati; come del resto viene riportato in un articolo di don Raso, apparso in “Nostalgia di Lourdes” di don Giuseppe Peirone, scomparso di recente.
Ecco dai testi citati le parole stesse di Bernardetta: «Io vidi una giovane, non più grande di me, che mi salutava con molta grazia ed un sorriso, una “petito damiselo” (una ragazzina)… Quando ebbi finito il Rosario, “Aquerò” (quella là), fece un gran segno di croce, poi sparì, mentre la luce nella nicchia si spegneva pian piano…».
E il Messori commenta: «Si diffuse la voce che Bernardetta aveva visto una Bella Signora, una Dama, un’imponente matrona… La stessa statua del Fabish, attualmente nella Grotta, misura oltre un metro e settanta, trenta centimetri in più di Bernardetta; mentre essa continuava a dire, per amore della verità “una petito damiselo”; anche quando, rattristata, la vide collocare nella nicchia, diversa da quella da lei indicata allo scultore.

SORRIDENTE O PIANGENTE?
L’immagine di don Cesare è inoltre serena, quasi sorridente; come tale la vide Bernardetta, anche se altri la voleva diversamente; cioè come quella piangente di Valmala e di La Salette. La Madonna qui a Lourdes si dimostrava portatrice felice della Buona Novella e del privilegio unico della sua “Immaculada Councepciou”.
Chi starà contemplando a Lourdes l’austera immagine della Grotta, forse sarà distratto dal pensiero del volto gioioso della ragazzina del pittore saluzzese. Non se l’abbia a male. In fondo, la sua preghiera potrà essere ugualmente esaudita.