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La carne è una necessità oltre che un piacere


“Il quadrilatero composto da Cuneo, Saluzzo, Savigliano e Fossano rappresenta il cuore della zootecnia cuneese e piemontese; è qui che operano allevamenti all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. La carne, che da un lato è un piacere quando arriva sulla nostra tavola, talvolta diventa purtroppo un dispiacere per chi la produce, perché l’elevata qualità delle produzioni non è adeguatamente remunerata dal mercato”. Così Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo ha introdotto il convegno “I piaceri della carne” che l’associazione provinciale ha organizzato giovedì 14 marzo a Savigliano, presso la sala Crusà Neira.
Un momento di approfondimento in cui si sono sviluppate in modo ampio le tante tematiche che ruotano intorno al settore carne per tracciare considerazioni utili non solo per gli imprenditori, ma anche per i consumatori. Tanti gli ospiti di eccezione che si sono alternati durante il pomeriggio; a partire dalla presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, che ha richiamato all’attenzionei i recenti manifesti della nuova campagna “anti carne” dei vegani, con la foto di un bambino fatto a pezzi e messo in una confezione da banco al supermercato accanto alla scritta “Cosa mangi oggi?”, e la teoria dell'”impronta idrica” secondo cui la produzione di carne sarebbe tra le più impattanti per l’ambiente. “Sono argomenti sui quali la gente attende delle risposte dalla scienza”, ha osservato la presidente, mettendo in guardia dalla disinformazione.
Andrea Poli, direttore scientifico del Nutrition Foundation of Italy, ha fatto chiarezza sulle proprietà nutrizionali della carne, sgombrando il campo da alcuni luoghi comuni che provocano danni all’economia del settore: “C’è molta disinformazione in questo campo – ha esordito Poli -. Per prima cosa occorre sottolineare che la speranza di vita si è allungata di 5 anni nel breve volgere di 15 anni, ma alla natura non importa di come e quanto viviamo, siamo noi a doverci occupare del nostro benessere. Ecco dunque l’importanza di aumentare l’attività fisica e consumare meno calorie. Ma esiste anche una strategia complementare che consiste nell’ingannare i meccanismi della sazietà. E qui entra in gioco il ruolo fondamentale della carne, in quanto la sua assunzione fa scendere la grelina, ossia la sostanza che il nostro stomaco produce quando è vuoto, mantenendo l’effetto per più tempo”. E poi una precisazione sugli studi epidemiologici che connettono il consumo di carne all’insorgenza di determinate patologie: “Si basano – ha sottolineato Poli – su ricerche condotte in Paesi anglosassoni, dove il consumo di carne è decisamente più elevato che in Italia.
La carne, in definitiva, rappresenta una fonte inesauribile di proteine dall’elevato valore biologico, ha un alto potere saziante e una quota di ferro e zinco. Deve dunque continuare ad essere una delle regine della nostra tavola”. A seguire sono intevenuti Fabrizio Guidetti, presidente di Unipeg, Aldo Muraro, presidente di Unaitalia, e Giovanna Parmigiani, presidente nazionale della Sezione Suinicola di Confagricoltura che hanno fatto il punto sullo stato economico in cui versano gli allevamenti italiani di bovini, polli, galline e suini. Ci si è poi addentrati nella realtà della zootecnia cuneese grazie ai contributi di Roberto Chialva, presidente di Apa Cuneo, Luigi Allasia, amministratore delegato di Carni Dock di Lagnasco, e Giancarlo Simoni, fondatore di Ora Agricola di Cherasco. Claudio Sacchetto, assessore regionale all’Agricoltura ha ricordato invece l’impegno della Regione a favore della zootecnia piemontese, mentre il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, ha così concluso i lavori: “Come consumatori, di fronte alla filiera della carne italiana, dobbiamo essere tranquilli e soddisfatti perché produciamo nella maniera migliore al mondo e abbiamo traformatori e macellatori di eccellenza. Malgrado tutto questo, però, c’è ancora chi muove nei confronti del nostro settore le accuse più infondate. Bisogna far capire all’opinione pubblica che quelle non rappresentano la verità”.