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Italia ortofrutticola divisa tra Nord e Sud


E’ stata resa pubblica la Relazione della Commissione Ue al Parlamento europeo ed al Consiglio sull’applicazione della riforma del 2007 dell’Organizzazione comune di mercato del settore ortofrutticolo. Il documento era previsto dal regolamento unico Ocm e si basa sulle informazioni fornite dagli Stati membri sull’attuazione del regime ortofrutticolo dell’Ue.
Nelle conclusioni la Commissione mette in evidenza la persistenza di un basso livello di organizzazione e sollecita una attenta analisi per individuare misure aggiuntive per incoraggiare un ulteriore aumento del livello di aggregazione dei produttori nell’intera Ue. La relazione cita il caso dell’Italia, dove il tasso di organizzazione, relativamente elevato a livello nazionale (47 per cento), è il risultato della media tra l’elevato grado di organizzazione in alcune regioni settentrionali e la scarsa organizzazione in numerose altre regioni.
Ovviamente questo si riflette sulla capacità del sistema ortofrutticolo italiano di utilizzare i fondi comunitari disponibili per l’ortofrutta aggregata in Op. Per inciso la riforma della Pac 2020 non introduce cambiamenti rilevanti nel regime dell’ortofrutta, se non la possibilità alle associazioni di Op (Aop) di istituire un fondo di esercizio, con il contributo finanziario delle Op associate ed il contributo dell’Ue e l’implementazione di due nuove misure per la prevenzione e la gestione delle crisi: investimenti per rendere più efficiente la gestione dei volumi collocati sul mercato e il reimpianto dei frutteti estirpati a seguito di obbligo per motivi sanitari o fitosanitari.
Per affrontare le carenze aggregative sopra citate, per la Commissione occorre rivedere l’attuale regime Ue applicabile al settore ortofrutticolo, onde garantire che il sostegno fornito alle organizzazioni di produttori sia più mirato alla realizzazione degli obiettivi generali della riforma del 2007 e della Pac 2020 in tutti gli Stati membri. La Commissione valuterà se basarsi sui risultati di questa relazione per presentare, in una fase successiva, proposte legislative per riformare il regime di aiuti applicabile al settore ortofrutticolo.

(Fonte: ilpuntocoldiretti.it)