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Il nuovo modello di sviluppo secondo Confcooperative


Sono circa 4.000 complessivamente le imprese cooperative nella nostra regione, con un’occupazione impegnata nei vari settori produttivi che, complessivamente, raggiunge le 80.000 unità.
Durante il convegno tenutosi lunedì 14 gennaio di Confcooperative Piemonte, la maggior centrale di rappresentanza a cui aderiscono 1.166 cooperative, con 31.500 occupati, il presidente Giovenale Gerbaudo ha espresso soddisfazione per la capacità delle cooperative di reggere, nonostante la crisi, mantenendo occupazione e fatturato. “Tuttavia – ha affermato il presidente – ora sono particolarmente a rischio, a causa dei gravi ritardi nei tempi di pagamento da parte di enti pubblici e privati, i settori delle cooperative di lavoro, dei servizi e delle cooperative sociali. Hanno saputo mantenere i posti di lavoro, anche indebitandosi, o erodendo le proprie riserve, ma la situazione a questo punto rischia di precipitare. Sei mesi il tempo di attesa medio per i pagamenti nei servizi, un anno per quelli nei servizi sociali e socio assistenziali, con situazioni molti diversificate, a seconda del territorio”.
Tra i segnali di preoccupazione l’aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali, sia pure molto contenuto rispetto al resto delle imprese: nel 2011 le cooperative che complessivamente vi hanno fatto ricorso erano 129, numeri quasi raddoppiati, 211 cooperative, nel 2012.
Eppure, questo è il messaggio che proviene dal convegno, la cooperazione è veramente strategica per il rilancio dell’economia.
L’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, intervenuto ai lavori, ha individuato nella cooperazione uno strumento utile per creare giustizia economica: “Nell’ambito dell’impresa cooperativa avviene l’incontro tra le esigenze della persona come individuo e le esigenze della comunità civile. L’impresa cooperativa coniuga in sé il principio di sussidiarietà e quello di solidarietà che caratterizza la natura e lo stesso modo di essere dell’impresa cooperativa. Secondo la Dottrina Sociale della Chiesa la giustizia sociale e la solidarietà non sono elementi che si aggiungono dopo che la produzione economica ha fatto il suo corso, quasi non appartenessero alla natura stessa dell’economia. La solidarietà e la giustizia hanno a che fare, invece, con l’intero ciclo economico, quindi anche con la produzione e il consumo, il risparmio e la finanza, gli investimenti e la distribuzione”.
Il prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna nel suo intervento ha chiesto ai cooperatori di impegnarsi non solo operativamente, ma anche per la diffusione della cultura della cooperazione, attraverso la quale sarà possibile sviluppare un modello di sussidiarietà che coinvolga enti pubblici, non profit e imprese, rispondendo alle esigenze della comunità dei cittadini e superando l’attuale dualismo tra pubblico e privato.
Ha concluso i lavori Roberto Cutrona, responsabile area tecnica Fondosviluppo, riferendo sulle nuove disposizioni normative sui pagamenti, entrate in vigore il 1 gennaio scorso, che impongono tempi di pagamento stringenti, ma la cui efficacia rischia di essere compromessa da un quadro generale sconfortante.
In merito Domenico Paschetta, Presidente provinciale di Confcooperative Cuneo commenta: “In questo momento vogliamo sostenere e rilanciare iniziative di carattere divulgativo e di protesta circa le difficoltà che attraversano le cooperative cuneesi nel loro complesso e, con loro, tutto il tessuto produttivo e sociale locale. Stiamo assistendo, soprattutto nel Terzo Settore, ad un sollevamento delle Cooperative, del Lavoratori, degli Enti Gestori, delle Amministrazioni locali e della Società Civile che, riuniti in un Coordinamento che funziona ormai da alcuni mesi, rivendicano congiuntamente ed unitariamente, con una capacità di sintesi ed aggregazione senza precedenti, il rispetto del proprio ruolo sociale, la difesa di lavoratori e cittadini, il diritto ad essere remunerati nei tempi e nei modi che si addicono ad una moderna ed evoluta società come la nostra vorrebbe essere. Il profilarsi di ulteriori difficoltà dovute ai tagli ed ai ritardi nei pagamenti da parte della Regione Piemonte sta costringendo molti ad ipotizzare ridimensionamenti drastici nei servizi erogati, a tutto svantaggio di lavoratori e beneficiari dei servizi stessi. Il Coordinamento sta organizzando una grande manifestazione, prevista per i primi giorni di febbraio a Cuneo e su cui verranno a breve diramate specifiche informazioni, che ribadirà alle Autorità governative tutte queste difficoltà e porterà concrete proposte volte alla loro risoluzione.”