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Il nocciolo oggi… ma soprattutto domani


Una due giorni dedicata al presente della filiera corilicola, valutando dati e risultati raggiunti nel tempo, ma soprattutto l’occasione per poter guardare al futuro individuando le strategie da attuare per lanciare definitivamente il comparto.
L’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, in località Manera a Benevello, ha preso parte all’apertura dei lavori del convegno “Il nocciolo oggi…ma soprattutto domani”.
Il principale produttore mondiale di nocciole è la Turchia, ma l’Italia -occupando il primo posto in Europa con il 79% della produzione continentale, vanta una capacità produttiva di alto livello.
La coltivazione del nocciolo in Italia si concentra essenzialmente in Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia: la nostra regione nello specifico, negli ultimi 30 anni, ha visto quasi raddoppiare la superficie destinata a tale coltura, giungendo ai 15 mila ettari attuali. Nel 2011 la produzione si è attestata a oltre 165 mila quintali, il 71% delle nocciole proviene dalla provincia di Cuneo, il 19% dall’Astigiano, l’8% dall’Alessandrino.
Hanno preso parte all’incontro i rappresentanti del Ministero all’Agricoltura, delle regioni italiane a vocazione corilicola e i principali attori della filiera corilicola, tra i quali Unaproa, Ismea, le Op, il Creso.
“Questo incontro si propone la riflessione su di un comparto strategico – ha detto Claudio Sacchetto -, settore che, specie per quanto concerne determinate aree della nostra regione, rappresenta l’unica alternativa credibile in grado di garantire una remuneratività soddisfacente al produttore. In passato sono state dedicate misure ad hoc da parte regionale per sostenere concretamente la filiera, a livello nazionale un buon impulso agli operatori del comparto è stato garantito dal piano corilicolo nazionale. Adesso però è giunto il momento di guardare al futuro riconoscendo al settore l’attenzione che merita, consci delle grandi potenzialità ancora sviluppabili, affrontando con determinazione la sfida che ci attende: la programmazione della nuova Pac, prevedendo misure strutturali e provvedimenti fondamentali utili per mantenere la filiera corilicola piemontese competitiva su un mercato in cui la domanda non manca, al contrario è in crescita”.