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Il carburante agevolato non basta a mettere in moto il motore della burocrazia piemontese


Le imprese agricole possono ottenere l’assegnazione di carburante agevolato (ossia con accisa ridotta) per lo svolgimento delle lavorazioni dei terreni. Lo scorso anno un provvedimento dell’Agenzia delle Dogane aveva complicato l’adempimento, obbligando i conduttori di terreni agricoli ottenuti in comodato verbale (per esempio, terreni di proprietà del padre condotti dal figlio) a produrre un contratto in forma scritta e registrato all’Agenzia delle Entrate. Confagricoltura, intervenendo nei confronti dei Ministeri dell’Economia e delle Politiche agricole, era riuscita a ottenere una semplificazione della procedura. Infatti, l’Agenzia delle Dogane, con una propria nota del 16 gennaio 2018 ha chiarito che, “fermo restando la necessità di un riconoscimento univoco del soggetto legittimato all’agevolazione, è ammessa la possibilità di comprovare il titolo di conduzione su base dichiarativa”.

La questione però non si è ancora chiusa, dal momento che la Regione Piemonte non ha risolto il problema dal punto di vista burocratico e informatico, per cui a tutt’oggi la semplificazione della procedura di assegnazione del carburante agevolato non trova attuazione nella nostra regione. “La Pubblica Amministrazione sostiene che si stanno semplificando gli adempimenti burocratici, ma in realtà anche le procedure più semplici vengono costantemente complicate”, rileva il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia.

“La responsabilità dei disagi ricade su più soggetti, ma a farne le spese sono sempre le imprese agricole, costrette a dedicare tempo ed energie per attenersi a procedure assurde, che generano costi che a loro volta gravano sulla competitività dell’intero sistema. Chiediamo alla Regione – conclude il presidente Allasia – un’assunzione di responsabilità e una velocizzazione delle pratiche, per evitare ulteriori danni ai conduttori dei terreni agricoli”.